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Inquadramento normativo: D.M. 19/12/2000
Il risparmio postale: «Il risparmio postale s'esercita coi libretti di risparmio postale e coi buoni postali fruttiferi. Esso soddisfa una finalità di pubblico interesse, poiché i relativi strumenti sono forme di investimento prudenziale, caratterizzate dall'immediata liquidabilità di esso senza perdite in conto capitale o penalizzazioni, in ciò distinguendosi anche dagli investimenti nei comuni titoli di Stato i quali, al contrario, sono soggetti, se venduti prima della loro naturale scadenza, alle eventuali fluttuazioni del valore in conto capitale» (Cons. Stato, n. 2120/2018).
I buoni fruttiferi postali: I buoni fruttiferi postali sono emessi dalla Cassa depositi e prestiti con la garanzia dello Stato e sono collocati da Poste italiane S.p.a. Si tratti di titoli nominativi che:
Collocamento dei buoni fruttiferi: I buoni fruttiferi rappresentati da documento cartaceo vengono collocati attraverso la consegna al sottoscrittore di tale documento unitamente al foglio informativo contenente la descrizione delle caratteristiche di investimento. I buoni fruttiferi non rappresentati da documento cartaceo vengono collocati attraverso la stipulazione di contratti ad hoc «redatti per iscritto, di cui un esemplare è consegnato al sottoscrittore, unitamente al foglio informativo dell'emissione».
Rimborso buoni fruttiferi: I buoni fruttiferi postali alla naturale scadenza «danno diritto alla restituzione del capitale e alla corresponsione degli interessi secondo le modalità stabilite nei decreti di emissione della rispettiva serie». Tuttavia, essi «possono essere rimborsati anticipatamente a richiesta del titolare presso Poste italiane S.p.a.», con la sola consequenziale perdita degli interessi per il periodo (Corte d'Appello Roma sentenza del 19 giugno 2007). Il rimborso può essere richiesto sia presso l'ufficio postale emittente che presso altro ufficio postale e ciò in considerazione del fatto che i buoni fruttiferi sono titoli rimborsabili presso tutti gli uffici postali (periferici o distaccati) nel rispetto dell'iter procedimentale previsto (Corte d'Appello Roma sentenza del 19 giugno 2007).
Responsabilità impiegato postale e rimborso buoni fruttiferi: «Sussiste la responsabilità dei dipendenti delle poste che, in violazione delle disposizioni regolamentari vigenti, rimborsano buoni postali fruttiferi a favore di persona non avente diritto» . In tali casi «il dirigente di esercizio dell'amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni risponde del danno subito dallo Stato per effetto del rimborso di buoni fruttiferi a soggetti diversi dagli interessati, per non aver effettuato adeguati controlli della documentazione personale» (Corte dei Conti 17.2.94 n. 49, richiamata da Tribunale Benevento sentenza del 7 giugno 2007 ).
Modifica tasso di interesse (casistica): Quando, a seguito della sopravvenienza di decreti ministeriali, viene modificato il tasso degli interessi originariamente previsto, il contenuto del contratto di collocamento dei buoni fruttiferi si intende integrato secondo la previsione dell'articolo 1339 codice civile.
Tale disposizione chiaramente stabilisce che le clausole, i prezzi di beni o di servizi, imposti dalla legge, sono di diritto inseriti nel contratto (Cass. civ. Sez. Unite, Sent., n. 3963/2019). L'applicabilità di questa norma anche ai buoni fruttiferi postali discende dal fatto che a tali buoni è riconoscibile natura di titoli di legittimazione e non di titoli di credito (Tribunale L'Aquila, sentenza del 26 maggio 2010).
Prescrizione diritto dei titolari: «I diritti dei titolari dei buoni fruttiferi postali si prescrivono a favore dell'emittente trascorsi dieci anni dalla data di scadenza del titolo per quanto riguarda il capitale e gli interessi. La Cassa depositi e prestiti ha facoltà di disporre, con apposita delibera del consiglio di amministrazione, il rimborso dei crediti prescritti a favore dei titolari dei buoni fruttiferi postali che ne facciano richiesta».
Imposta di registro e buoni fruttiferi: I buoni postali fruttiferi non rientrano in alcuna categoria per la quale sia prevista l'imposta di registro. Essi, infatti sono esenti da tale obbligo. Con l'ovvia conseguenza che sarà illegittima la sottoposizione del buono fruttifero a questo tipo di tassazione da parte dell'agenzia (Cass. civ., n. 9504/2018).
Cointestazione dei buoni fruttiferi e donazione indiretta: La cointestazione dei buoni fruttiferi postali configura una donazione indiretta, in quanto attraverso il negozio direttamente concluso con l'ente postale, la parte, che deposita il denaro, attua un'attribuzione patrimoniale a favore di colui che diventa contitolare del titolo nominativo in questione, a firma disgiunta (Cass. civ, n. 10991/2013).
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Il mio nome è Rosalba Sblendorio. Sono una persona estroversa e mi piace il contatto con la gente. Amo leggere, ascoltare musica e viaggiare alla scoperta delle bellezze del nostro territorio. Adoro rigenerarmi, immergendomi nella natura e per questo, quando posso, partecipo ad escursioni per principianti. Ho esercitato la professione da avvocato nel foro di Bari. Per molti anni ho collaborato con uno Studio legale internazionale, specializzato in diritto industriale, presso il cui Ufficio di Bari sono stata responsabile del dipartimento civile e commerciale. Mi sono occupata prevalentemente di diritto civile, diritto commerciale e diritto della proprietà intellettuale.