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CALCOLATRICE SCORPORO IMPORTI DA INSERIRE IN FATTURA

In questa pagina, è possibile procedere al calcolo dello scorporo fattura.

Si tratta dell'operazione che tutti gli avvocati sono chiamati a fare quando ricevono in pagamento un importo complessivo e devono ricavare l'imponibile per poter emettere una fattura esatta.

Ecco la guida su ciò che c'è da sapere:

Cos'è lo scorporo fatture?

Lo scorporo fattura è l'operazione che è chiamato a compiere l'avvocato che ha ricevuto il pagamento di una somma complessiva da un proprio cliente e che, dovendo emettere fattura, non sa gli importi esatti dell'Iva, della ritenuta d'acconto e del contributo da destinare alla cassa di previdenza.

A cosa serve lo scorporo fatture?

Lo scorporo fatture è uno strumento indispensabile.

Ogni fattura regolare, infatti, deve indicare esattamente sia la base imponibile, che gli importi destinati all'IVA, alla Cassa forense, alla ritenuta d'acconto. In caso contrario, il contribuente è passibile di sanzioni che possono essere anche molto pesanti. L'indicazione della base imponibile in fattura è anche indispensabile per determinare la base imponibile complessiva annuale ai fini Irpef e per altre finalità fiscali e contributive.

Quali importi scorporare

E' utile a questo punto riepilogare le principali voci oggetto dello scorporo, precisando sin da ora che il contributo per spese forfettarie del 15% rientra nella base imponibile e quindi non è oggetto di tale operazione.

In sostanza, se si riceve un pagamento complessivo dal proprio cliente, non occorre indicare in fattura anche il predetto contributo. A essere interessate dallo scorporo sono l'Iva, la ritenuta d'acconto e il c.a.p..

Iva

L'Iva è un imposta, attualmente pari al 22%, che tassa il valore aggiunto di tutte le fasi della produzione e dello scambio di beni e servizi. A essa non sono assoggettati i legali che si trovano nel regime fiscale forfettario o in quello cd. dei minimi.

Ritenuta d'acconto

La ritenuta d'acconto è invece una trattenuta che viene operata dal cliente titolare di partita Iva rispetto alla somma dovuta all'avvocato come acconto delle imposte che quest'ultimo deve pagare a titolo di Irpef.

In altre parole, questa parte di compenso non viene pagata al professionista ma direttamente allo Stato per suo conto. L'ammontare della ritenuta d'acconto è pari al 20% dell'imponibile.

Le prestazioni degli avvocati che aderiscono a regimi fiscali semplificati (come il cd. regime dei minimi) non sono assoggettate a ritenuta d'acconto.

C.a.p.

Infine, gli avvocati devono inserire in fattura il c.a.p. (o c.p.a.), che è pari al 4% e che è un contributo dovuto per la previdenza.

Infatti, i legali sono tenuti a corrispondere per legge a Cassa Forense il 4% dell'imponibile di ogni fattura che emettono. Tale voce va caricata sul cliente, che deve quindi corrisponderla all'avvocato in aggiunta all'onorario imponibile.

Scorporo fattura online

Se le operazioni matematiche necessarie per scorporare una fattura sembrano troppo complesse, non bisogna abbattersi: con il form che si trova in calce è possibile eseguire lo scorporo per individuare così la base imponibile e le altre componenti della fattura.

Basta inserire il totale che è stato pagato dal cliente e le eventuali spese esenti e selezionare le voci da scorporare.

Il modulo consente di diversificare il calcolo considerando i diversi regimi fiscali (soggetti o meno a ritenuta, con o senza Iva, etc.).

Fonte: Studio Cataldi

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