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Dalle scie chimiche ai terrapiattisti fino al "metodo Panzironi". La deriva culturale che fa leva sulla credulità popolare
Da diversi mesi ad ogni ora del giorno e della notte, il signor Adriano Panzironi garantisce la semi-immortalità. Di pomeriggio o di sera c'è lui, giornalista pubblicista, che sbuca in tv con lo show "Il cerca salute" in cui Panzironi viene intervistato sempre in maniera acritica, con l'appoggio di diversi medici che attesterebbero la validità dei suoi rimedi (salvo poi contraddirsi se intervistati in separata sede, dichiarando l'inefficacia del metodo). Il giornalista spiega che seguendo i suoi consigli basati su una dieta terapeutica iperproteica e assumendo degli integratori – provvidenzialmente commercializzati da una sua società - si possono evitare malattie come il cancro, il diabete, la psoriasi, il morbo di Crohn, l'Alzheimer, giungendo sino a 120 anni di età. Secondo Panzironi alcune delle malattie citate, come il cancro, sarebbero addirittura curabili con il suo metodo. Il nuovo santone della salute sostiene anche che in futuro a tutti verrà diagnosticato un tumore, con speranza di sopravvivenza ridotta. Dalla narrazione si potrebbe evincere che i responsabili di tutto questo sarebbero gli screening (si parla proprio di "eccesso di diagnosi"), vale a dire tutti quegli esami condotti su una certa fascia di popolazione, al fine di individuare una malattia o i suoi precursori.
In Italia sembra che la medicina alternativa condotta senza una corretta sperimentazione riesca a fare molti proseliti. Ne sono testimonianza, tanto per fare degli esempi, la cura di Bella, il siero Bonifacio (feci e urina di capra), Vannoni con il protocollo Stamina o la dieta dei gruppi sanguigni, come quella spacciata per cura formidabile da un improbabile Dottor Mozzi, in passato presente sugli schermi di Telecolor dai quali dispensava consigli a ignari telespettatori che chiamavano per telefono. Sono solo esempi che, purtroppo, sembrano doversi moltiplicare. Tutte queste pseudo-cure sono state puntualmente smentite dai fatti mostrandosi per quello che sono realmente: delle truffe o qualcosa di molto simile. E il metodo Panzironi si aggiunge oggi a questo triste elenco, fatto di imbonitori televisivi che fanno leva sull'atavica paura della morte e della malattia.
Panzironi non è un medico, ma un giornalista pubblicista, attività totalmente incompatibile con la divulgazione di diete e terapie non supportate dalla comunità scientifica. L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che si è spinta anche su richiesta del ministro della Salute Giulia Grillo, ha multato per oltre 264mila euro la sua società, la GM Comunicazione Srl, proprietaria della tivù "Life 120 Channel" con la quale Panzironi trasmette i programmi "di presunta informazione giornalistica". L'Ordine dei medici di Roma, intanto, ha presentato presso la procura della capitale una denuncia contro Adriano Panzironi per abuso della professione medica. La sua attività promozionale volta a vendere integratori "Life 120", da lui prodotti assieme al fratello, era stata già oggetto di polemiche da parte dell'Ordine dei giornalisti del Lazio. Certo, ogni scusa è buona per promuovere una dieta sana, anche se quella proposta da Panzironi si avvale di prodotti accessori, per la precisione si tratterebbe di nove tipi di capsule, le quali sarebbero in grado di contenere il rischio di incorrere in varie malattie, dovute secondo Panzironi al tipo di alimentazione. Resta il fatto che la paleodieta del giornalista, ossia l'alimentazione proteica tipo dell'uomo primitivo che ancora non disponeva dei carboidrati oggi presenti sulla nostra tavola, non è una soluzione per le malattie gravi che il giornalista si prefigge di prevenire o addirittura curare.
Il problema non sta solo nel fatto che non stiamo parlando di un medico, quanto nelle sue affermazioni piuttosto discutibili che vengono diffuse inducendo molte persone a non usufruire delle cure migliori. Migliaia di disperati che vengono presi in giro e sfruttati, gli stessi che si sono dati appuntamento il 30 giugno al "Life 120 Day", la manifestazione in supporto a Panzironi che si terrà al Palazzo dello sport di Roma, dove giungeranno pullman da tutta Italia per osannare il nuovo santone della medicina alternativa e, sa va san dir, fare scorta di integratori. D'altra parte si è da poco concluso il convegno dei terrapiattisti, quindi c'è poco da stupirsi.
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«Di cosa ti occupi?». Una domanda che ci si sente rivolgere spesso. «Scrivo», la risposta audace del sottoscritto. «Ma no, intendevo dire: che lavoro fai?». Ecco, questa è la premessa. Sono veneto, di Jesolo, fin dal lontano 1959. Dopo un intenso vagabondare che negli anni mi ha visto avviare diverse iniziative imprenditoriali in Europa, ho messo momentanee radici a Busto Arsizio. Il mio curriculum include l’esperienza della detenzione, e non ho alcuna intenzione di nasconderlo perché la considero una risorsa che mi appartiene e mi ha arricchito. No, non mi riferisco ai soldi… Sono attento alle tematiche che riguardano la detenzione in ogni suo aspetto, nella convinzione che si possa fare ancora molto per migliorare il rapporto tra la società civile e il carcere. Ebbene sì, per portare a casa la pagnotta scrivo per alcuni periodici, tra cui InFamiglia, DiTutto, Così Cronaca, Adesso, Sguardi di Confine e Sport Donna occupandomi principalmente di sociale. Ho pubblicato Pane & Malavita per Umberto Soletti Editore. Amo la musica, la lettura e la cucina. Sono nonno e mi manca tanto il mare.