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Giustizia e criticità.

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Il mondo della giustizia mostra ancora oggi molti segnali di sofferenza, nonostante i tentativi avviati con le riforme Cartabia e lo sguardo attento dell' Unione Europea che guarda alla nostra giustizia, anche per i fondi collegati al Pnrr.

Mancano 1.600 magistrati ed a Roma il Tribunale ha annunciato la sospensione delle udienze collegiali da metà ottobre per sei mesi.

Un gesto per denunciare lo stato in cui versa il tribunale romano, che tuttavia non è certo il solo in Italia, anche se la sua mole di procedimenti arretrati incide in termini percentuale rilevanti sul carico nazionale. Uno dei maggiori problemi di questi anni è proprio la carenza di organico.

Mancano circa 1.617 magistrati, su una pianta organica di 10.558, in pratica oltre il 15% in meno e ciò costringe ad una redistribuzione dei carichi di lavoro che allunga i tempi della definizione dei processi che invece dovrebbero essere abbreviati. 

Gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea per il 2026 sono chiari e impongono la riduzione del tempo di durata dei procedimenti, disposition time complessivo per i tre gradi di giudizio, con tre asticelle differenti: il 40% in meno nel settore civile; 25% in quello penale; l'abbattimento del 90% dell'arretrato.


L'introduzione dell'Ufficio del processo, realizzata dalla Guardasigilli Cartabia insieme al governo, e le assunzioni già avviate o in programma, fanno parte della strategia.

Il personale in arrivo e coloro che hanno già superato o supereranno i prossimi concorsi andranno infatti a sopperire in parte alle carenze.

Attualmente pare si dovrà attendare l'insediamento del nuovo esecutivo e l'emanazione dei nuovi decreti legislativi in materia per regolare l'accesso dei nuovi assunti.

Il piano di assunzioni legato al Pnrr prevede anche il reclutamento di oltre 16 mila funzionari, 8 mila dei quali già entrati in servizio e concorsi per l'assunzione di 5.400 tecnici statistici e informatici, per favorire la digitalizzazione dei vecchi faldoni e aiutare l'amministrazione e smaltire l'arretrato. Nel settore penale, a inizio anno, la pendenza complessiva ammontava a oltre due milioni e 540 mila processi .

Nel settore civile, si è registrato un incremento delle definizioni dei processi rispetto all'anno precedente.

Resta tuttavia una concentrazione di cause civili, circa 110 mila, in attesa in Cassazione.



Negli ultimi due anni tante le riforme, ad esempio le modifiche del diritto fallimentare o la legge delega del processo civile, pensata per snellire le procedure e favorire le forme alternative di risoluzione delle controversie, in grado di alleggerire il carico dei tribunali grazie a strumenti come la mediazione, gli arbitrati o la negoziazione assistita.

Per migliorare l'efficienza della giustizia penale, sono stati previsti termini massimi per la conclusione dei processi in Appello e in Cassazione, introducendo in caso del loro superamento una improcedibilità.

La legge delega sulla riforma del processo penale è stata pensata per semplificare l'apparato procedurale e prevedere incentivi per i riti alternativi comprese le forme alternative di sanzione rispetto alla detenzione in carcere e l'innovazione della giustizia riparativa.

Quella carceraria, nel pianeta giustizia, è infatti una delle situazioni più allarmanti e gravi, da anni. Il sovraffollamento dei 190 istituti penitenziari è tornato a essere pesante, in estate, a fronte di quasi 51mila posti disponibili sulla carta, si contavano quasi 55mila detenuti.

 Condizioni di detenzione, dunque, ancora arcaiche, che spesso contribuiscono ad aumentare un malessere che arriva a sfociare in gesti estremi. 

 

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