Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
La sentenza n. 90/2022 del Consiglio Nazionale Forense ha sottolineato che, il praticante avvocato non può ingenerare negli altri l'idea di essere già abilitato all'esercizio della professione forense, pertanto, non è possibile l'utilizzo della dicitura "studio legale" nei biglietti da visita o altrove.
Il caso emerge in quanto al COA di Napoli, viene presentato un esposto nei confronti di un dottore in giurisprudenza, nei cui confronti il CDD dispone la radiazione dal Registro dei Praticanti Avvocati.
Le cause: illecito deontologico previsto dall'art. 9, 35 n. 5 e 36 n. 1 C.D.F., in quanto nella carta intestata ometteva di usare per esteso il titolo Praticante Avvocato, utilizzando il titolo di "P. Avvocato" nonché il termine "Militare" riferito allo Studio Legale, senza avere conseguito la relativa specializzazione.
Alla luce della grave condizione di incompatibilità del dottore, il CDD conferma la sanzione della radiazione dal registro dei Praticanti.
La difesa del praticante avvocato presso il CNF si basa sull'affermazione che, la dicitura utilizzata sul biglietto da visita era riconducibile ad un errore commesso in buona fede da parte del predetto, mentre l'utilizzo della dicitura "Studio legale Militare" derivava dalla circostanza che l'incolpato si occupava specificamente, anche nel proprio tempo libero, di risolvere problematiche personali e familiari dei colleghi di forza armata.
La decisione del CNF è la sospensione per sei mesi al posto della radiazione, in quanto, relativamente alla questione dei biglietti da visita, la condotta del dottore non può ritenersi giustificata, come sostenuto dalla difesa, sulla scorta della circostanza che l'utilizzo dicitura "P. Avvocato" sia derivata da un mero errore materiale, commesso in buona fede.
Infatti, l'obbligo di diligenza cui è sottoposto il praticante avvocato ai sensi degli artt. 2, comma 2 e 9 CDF, impone di controllare diligentemente anche la propria carta intestata, prima di farne uso verso il pubblico, come rilevato dal CDD di Napoli nel provvedimento impugnato.
Allo stesso modo costituisce un illecito utilizzare la dicitura "Studio legale Militare" nei biglietti da visita e nella propria carta intestata.
Infatti, tale dicitura ingenera negli altri la falsa convinzione di avere rapporti professionali con un soggetto abilitato ad esercitare la professione forense, induce il cliente a pensare erroneamente che il dottore abbia un titolo che nella realtà non possiede.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
Mi chiamo Elsa Sapienza, ho studiato legge e sono diventata avvocato nel 2008.
Da sempre appassionata del diritto di famiglia, ho compreso negli anni che non mi bastava occuparmi di studiare, interpretare ed applicare norme giuridiche, ma, nutrivo un sincero interesse verso la cura delle relazioni tra le persone. Così mi sono avvicinata sempre di più al mondo delle mediazione ed ho approfondito sempre di più le mie conoscenze in tale settore, divenendo prima mediatore familiare, poi mediatore civile e commerciale, penale e scolastico.
Ho fondato l’Associazione Logos Famiglia e Minori, oggi EOS, acronimo di educazione – orientamento – sostegno, affascinata dalla prospettiva di lavorare in sinergia con altri professionisti, offrendo un servizio a 360° alle persone bisognose di un valido supporto ed offrendo loro uno spazio – luogo dove sentirsi accolte e ascoltate attraverso un approccio multidisciplinare.
Sono avvocato specialista in diritto delle persone, delle relazioni familiari e dei minorenni, tutore e curatore speciale dei minori.
Ho frequentato il Master in Situazioni di Affido e Adozione, settore di cui mi occupo da molti anni anche grazie alle esperienze maturate all’interno del mondo dell’associazionismo. Amo fare passeggiate nei boschi soprattutto d’estate, il mare della mia splendida città e viaggiare!