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Il primo razzo italiano nello spazio

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E' stato lanciato il nuovo satellite della costellazione italiana Cosmo SkyMed. Dopo quattro rinvii consecutivi, il lancio è avvenuto dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral, in Florida, con un razzo Falcon 9 della SpaceX.

Sotto l'ala di un jet F-104 è decollato il piccolo vettore che potrà essere usato come razzo sonda per le ricerche scientifiche ma anche come lanciatore di satelliti a uso scientifico. Il propulsore ibrido è della società spaziale padovana T4i. 

Nuova tappa nel piano del Consiglio Nazionale delle Ricerche per realizzare un piccolo vettore assieme all'Aeronautica Militare -Ministero della Difesa con il quale lanciare piccoli satelliti scientifici in orbita. 

Appeso sotto l'ala del jet F-104 della società americana Starfighters Aerospace è stato infatti collaudato a Cape Canaveral l'esemplare in grandezza naturale definitiva del piccolo vettore: potrà essere (inizialmente) un razzo sonda per ricerche nell'atmosfera e poi un lanciatore di satelliti.

Realizzato secondo un programma governativo gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, il razzo durante il volo nel cielo del «porto della Luna» durato una cinquantina di minuti ha potuto verificare con gli strumenti installati a bordo le condizioni in cui viaggiava: temperature, pressioni, stress meccanici, effetti aerodinamici. 

Tutti aspetti essenziali e determinanti per garantire il successo di un lancio.  Unica differenza rispetto al razzo definitivo era una sua maggior leggerezza perché non era installato l'innovativo propulsore ibrido in fase di sviluppo da parte della piccola società spaziale padovana «T4i». 

Il test, per poter essere esaminato adeguatamente, era seguito da un secondo jet F-104 (pilotato da Rick Svetkoff) dal quale Lucia Paciucci, Project Manager dell'intero programma del Cnr, registrava a distanza i dati. 

Questo è il secondo satellite della nuova generazione (Csg), promossa dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dal ministero della Difesa, con il contributo del ministero dell'Università e della Ricerca. Con questo lancio, arriveranno a 6 i satelliti Cosmo SkyMed attualmente in orbita e l'Italia potrà avere un sistema per l'osservazione della Terra ancora più all'avanguardia.

Importante riconoscere che uno dei punti di forza del settore spaziale e aerospaziale del nostro Paese è la completezza della sua filiera industriale e della ricerca; questa autonomia strategica ha permesso di sviluppare, negli anni, capacità ed expertise di forte competitività internazionale e proprio in questo contesto è stata concepito e realizzato COSMO-SkyMed.

 

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