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L'ordinanza della Cassazione n. 3018/2023 è di recente intervenuta in merito alla richiesta di un avvocato al risarcimento dei danni patrimoniali, subiti a suo dire, a seguito di una caduta avvenuta all'interno di un condominio, ove era presente una lastra di ghiaccio nei parcheggi.
Pertanto, l'avvocato riteneva di avere diritto al risarcimento a causa della contrazione della propria attività lavorativa non potendo recarsi in studio.
Ma, non è stata dello stesso avviso la Cassazione, che ha invece ritenuto che, l'attività di un avvocato, a differenza di un'attività commerciale, non si fonda sull'apertura quotidiana dello studio, in quanto è sempre possibile lavorare da casa e rimandare gli appuntamenti.
In conseguenza di tale opinione, l'eventuale contrazione del reddito va provata.
Difatti, le lesioni riportate a seguito della caduta, non hanno inciso sulla capacità di lavorare ed inoltre, l'attività del libero professionista si caratterizza per il fatto che il lavoro, così come i ricavi, sono spalmati nel tempo.
E' quindi naturale che, se l'avvocato non possa temporaneamente muoversi, gli appuntamenti vengano ad esempio rinviati o ancora che si lavori da casa, redigendo atti o altro, per evitare di subire decrementi patrimoniali.
Insomma, precisa inoltre la Cassazione, che il danno non è in re ipsa, ma è necessario che venga provato, circostanza che nel caso di specie non è stata dimostrata.
Il legale difatti aveva semplicemente prodotto in giudizio la propria dichiarazione dei redditi relativa all'anno del sinistro.
In mancanza delle dichiarazioni reddituali successive non è possibile riconoscere e quantificare il danno subito perché sono del tutto assenti termini di paragone da cui trarre elementi ai fini del decidere.
Così facendo, osserva la Cassazione, il Tribunale non solo non ha avuto la prova del danno, ma nemmeno un parametro su cui orientarsi, così che anche una liquidazione in via equitativa risulta impossibile non avendo alcun riferimento o parametro certo.
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Mi chiamo Elsa Sapienza, ho studiato legge e sono diventata avvocato nel 2008.
Da sempre appassionata del diritto di famiglia, ho compreso negli anni che non mi bastava occuparmi di studiare, interpretare ed applicare norme giuridiche, ma, nutrivo un sincero interesse verso la cura delle relazioni tra le persone. Così mi sono avvicinata sempre di più al mondo delle mediazione ed ho approfondito sempre di più le mie conoscenze in tale settore, divenendo prima mediatore familiare, poi mediatore civile e commerciale, penale e scolastico.
Ho fondato l’Associazione Logos Famiglia e Minori, oggi EOS, acronimo di educazione – orientamento – sostegno, affascinata dalla prospettiva di lavorare in sinergia con altri professionisti, offrendo un servizio a 360° alle persone bisognose di un valido supporto ed offrendo loro uno spazio – luogo dove sentirsi accolte e ascoltate attraverso un approccio multidisciplinare.
Sono avvocato specialista in diritto delle persone, delle relazioni familiari e dei minorenni, tutore e curatore speciale dei minori.
Ho frequentato il Master in Situazioni di Affido e Adozione, settore di cui mi occupo da molti anni anche grazie alle esperienze maturate all’interno del mondo dell’associazionismo. Amo fare passeggiate nei boschi soprattutto d’estate, il mare della mia splendida città e viaggiare!