Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Aspettando la rottamazione delle cartelle e i ristori quinquies

Imagoeconomica_1052672

Nel bel mezzo di una crisi di governo c'è attesa per il varo del Decreto cosiddetto Ristori quinquies; secondo accreditati rumors il decreto si propone di ampliare la platea dei beneficiari del contributo a fondo perduto, con il superamento della logica legata ai famigerati codici ATECO, e con l'estensione dell'indennizzo anche ai liberi professionisti iscritti alle Cassa di Previdenza Private.

Si prospetta dunque un nuovo significativo scostamento di bilancio, il quinto in meno di un anno, per un valore che complessivamente supererà i 25 miliardi di euro. Nel frattempo, la sovrapposta crisi politica ha influenzato l'agenda per l'approvazione dello scostamento e l'appuntamento per il via libera del Parlamento è stato rinviato, salvo ulteriori modifiche, al 20 gennaio. Il Decreto Ristori quinquies, prevedibilmente, si presenterà nella stessa forma degli altri decreti anti-Covid varati varati nell'ultimo anno allontanandosi, quindi, dalla struttura tradizionale dei precedenti Ristori. E qui si evince dunque la principale differenza rispetto ai precedenti decreti "Ristori", consistente nella diversa allocazione delle risorse; infatti una parte significativa delle somme destinate alle attività produttive non si materializzerà sul conto corrente dei beneficiari, ma si tradurrà in tax credit. Questo probabilmente perché il provvedimento punta a dare un sostegno ad una platea più ampia di beneficiari sganciandosi dalla logica dei codici ATECO.

L'andamento cromatico delle Regioni non dovrebbe essere più il presupposto per il riconoscimento dell'indennizzo. Il Ristori quinquies prevederà che il riferimento per la concessione del bonus sarà ancorato soltanto all'effettiva contrazione di fatturato registrata a causa della pandemia. Aiuti economici e tax credit saranno, quindi, estesi alle attività che avranno registrato un calo di fatturato - si parla ancora una volta del 33% - indipendentemente dall'andamento epidemiologico della regione di appartenenza. Inoltre dovrebbe ampliarsi, giustamente, il riferimento temporale per calcolare le perdite: si terrà conto del primo semestre del 2020 superando, finalmente, il famigerato criterio basato sulla differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020.

Si prevede inoltre che Il decreto estenderà il beneficio dei contributi a fondo perduto anche alle professioni ordinistiche, a titolo esemplificativo e non esaustivo - avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri, architetti, geometri, medici - fino ad ora escluse dall'indennizzo. I suddetti lavoratori autonomi, secondo le prime anticipazioni, per accedere al contributo devono aver subito, a causa della pandemia, una perdita di fatturato del 33% nell'ultimo semestre.

Altro nodo da sciogliere è rappresentato dalla sospensione delle cartelle; da indiscrezioni si sta valutando una sospensione almeno per altri tre mesi e precisamente fino alla data del 30 aprile 2021, ovvero, fino alla rinnovata proroga dello stato di emergenza. Legata alla sospensione dei ruoli esattoriali dovrebbe trovare spazio pure la rottamazione delle cartelle esattoriali, il saldo e stralcio dei carichi non più esigibili e l'ipotesi di allungare i tempi di prescrizione per consentire la notifica delle nuove cartelle datate 2021, che si andrebbero così a sommare a quelle in arrivo nel 2020, producendo conseguenze catastrofiche per i contribuenti. Dovrebbe dunque introdursi di una nuova rottamazione con la possibilità di saldare le cartelle, prevedendo, di contro, una significativa riduzione delle sanzioni e degli interessi.

Nelle premesse dunque, al netto dell'attuale crisi politica, il Decreto Ristori quinquies dovrebbe porre rimedio ai limiti che hanno fino ad ora connotato il meccanismo dei ristori: l'ancoraggio alle perdite di fatturato al mese di aprile e l'esclusione dei soggetti indirettamente, ma ugualmente, colpiti dalle restrizioni. In sintesi, affinchè si possa commentare positivamente il provvedimento si deve prevedere:

- aiuti aperti a tutte le partite IVA;

- l'estensione anche ai liberi professionisti iscritti alle casse di previdenza private;

- il superamento dell'andamento cromatico della Regione in cui si esercita l'attività come presupposto del beneficio all'indennizzo;

- l'abbandono dell'elenco dei codici ATECO per l'individuazione dei beneficiari;

- l'ampliamento del periodo di riferimento, per dimostrare la perdita di fatturato, ai primi 6 mesi del 2020 e non più della differenza puntuale tra il mese di aprile 2020 e 2019;

- la sospensione dei ruoli almeno fino al 30 aprile 2021;

- la rottamazione dei ruoli ed il relativo saldo e stralcio.

Attendiamo fiduciosi, confidando pure in una rapida risoluzione della crisi politica.

Meditate contribuenti, meditate. 

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

Il procedimento di cognizione sommaria e le sue pe...
Prosegue la battaglia del Comitato degli Avvocati ...

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca nel sito