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È ormai un dato di fatto che l'Intelligenza Artificiale si stia sempre più diffondendo all'interno della nostra società. Sono in vendita sistemi intelligenti capaci di riconoscere la nostra voce, rispondere alle nostre domande, risolvere i nostri problemi, imparare dalle nostre abitudini e pianificare azioni per aiutarci.
Due esempi famosi di prodotti sul mercato da poco tempo sono Amazon Echo (basato sull'assistente personale Alexa), ed il robottino Vector, sempre sviluppato da Amazon. Aprendo i due link troverete i video che mostrano il comportamento di questi dispositivi: si nota come questi sistemi riescano a comprendere le nostre richieste e ad interagire con gli esseri umani e con l'ambiente circostante in modo molto naturale, riuscendo a gestire la variabilità del linguaggio parlato. Proprio come se fossero dotati di intelligenza umana.
Altri comportamenti intelligenti potrebbero sembrare quelli di Spotify che prova a consigliarci canzoni di nostro gradimento, Netflix che ci suggerisce le serie tv o i film di nostro gradimento, oppure Google che propone lo stesso comportamento ma indicandoci articoli e news di nostro interesse.
Ma se l'AI e le tecnologie ad essa connesse sono arrivate all'interno delle nostre case, il mondo della scuola come verrà influenzato da questa rivoluzione? Inutile pensare che ne rimarrà immune, è quindi importante capire come questa nuova avanguardia potrà dare supporto ad insegnanti, studenti, dirigenti scolastici e più in generale policy-makers.
Le sfide che l'AI pone sono molto complesse, ma in questo momento storico è diventato indispensabile affrontarle! Ed il punto di partenza di queste sfide non può e non deve essere la tecnologia, ma un'attenta analisi e individuazione dei problemi che si vogliono affrontare con l'AI. Altrimenti qualsiasi sistema intelligente progettato senza un'adeguata analisi del problema diventa inutile ed inefficace. Quando ci chiediamo come l'AI possa contribuire all'insegnamento e all'apprendimento, abbiamo bisogno di partire dai problemi che crediamo possano essere affrontati con l'AI.
Ci sono due dimensioni principali che potrebbero essere esplorate, per quanto riguarda l'AI e l'educazione, come l'AI possa migliorare l'educazione e come possa aiutarci a risolvere alcuni problemi del mondo scolastico e come possiamo educare le persone riguardo l'AI, così che esse possano trarne benefici.
La valutazione è un problema che affligge gli insegnanti dalla notte dei tempi: porta via tempo e forze, crea ansia negli studenti e nei genitori e a volte non è efficace. Su questa problematica l'AI in combinazione ai Big data potrebbe dare un grande aiuto. La grande quantità di dati che scaturiscono dall'uso della tecnologia da parte degli studenti (computer, tablet, smartphone, robot educativi etc.) potrebbero essere raccolti, organizzati e analizzati; da questa analisi si potrebbero ottenere informazioni riguardo al progresso cognitivo e metacognitivo degli studenti.
I progressi in Psicologia, Neuroscienze e Pedagogia hanno aumentato la nostra comprensione rispetto all'apprendimento umano. Questi progressi potrebbero essere utilizzati per progettare algoritmi e modelli AI che possano analizzare automaticamente l'interazione tra gli studenti e le tecnologie, fornendo informazioni riguardo lo sviluppo di conoscenza e la comprensione di un certo argomento. L'AI potrà fornire sistemi di valutazione invisibili agli studenti, ma basati su delle evidenze. Sistemi di questo tipo potranno ad esempio analizzare quanto lo studente persevera rispetto alla risoluzione di un problema, o quanto si sofferma nell'approfondimento di un certo argomento.
La rappresentazione dei dati sarà un punto cruciale, infatti, la visualizzazione potrà essere presentata ad insegnanti, studenti, dirigenti per capire le necessità di ogni alunno e per sviluppare percorsi personalizzati.
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Sono un’appassionata di diritto delle nuove tecnologie e lo faccio da Avvocatessa e giornalista, studiando, applicando e raccontando le regole e le politiche dell’innovazione in ambito nazionale ed europeo.