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Chiedere aiuto si può! E' l'appello lanciato a livello nazionale dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. Gli strumenti ci sono: il 1522 (il numero nazionale antiviolenza e stalking) gratuito e attivo 24 ore su 24; l'App antiviolenza e stalking, istituita di recente, per far fronte in modo più efficace all'emergenza nell'emergenza, ovvero la violenza sulle donne. Ma non basta. È di ieri la notizia del tentato omicidio di una giovane donna di Roma, presa a martellate dal fidanzato. Questo è solo uno dei racconti atroci di questo ultimo periodo che non lasciano il passo, ma continuano a turbare ed amareggiare chi si trova a dover affrontare situazioni di questo genere senza poter dare l'aiuto necessario. Come detto gli strumenti ci sono, sia a livello nazionale che a livello locale con l'impegno incessante delle associazioni presenti nel territorio, sempre a fianco delle donne maltrattate fisicamente e psicologicamente. Da parte loro il supporto telefonico è costante (anche se l’isolamento forzato rende difficoltose le operazioni di allontanamento delle maltrattate e dei loro figli dal nucleo familiare) mentre la collaborazione tra Forze dell'Ordine e i Centri Antiviolenza permette di registrare buoni risultati in termini di interventi e quindi di evitare il peggio andando incontro alle richieste di aiuto delle maltrattate. Purtroppo non tutte hanno il tempo di alzare la cornetta e digitare il 1522 per chiedere aiuto perché la lite "mortale" arriva all'improvviso, magari a seguito di una banale discussione. Difatti poco importa quali siano i motivi, il problema reale è che nessuna donna dovrebbe temere per la propria vita; nessuna dovrebbe aver paura di addormentarsi a fianco dell'uomo che ha sposato, con cui ha messo su famiglia e condivide la quotidianità. Eppure, troppo spesso leggiamo di storie finite male per mano di un marito violento, di un compagno o un fidanzato che annebbiato dalla gelosia uccide la propria compagna o fidanzata.
Nei primi mesi del 2020 sono state uccise 20 donne. Numeri preoccupati che fanno riflettere sull’attuale emergenza e sulla necessità di intervenire a breve termine perché proprio in questo periodo si registra un incremento di maltrattamenti familiari. Valeria Valenti, presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicio invita le donne a chiedere aiuto a contattare i centri antiviolenza anche usando l'app 1522 anche scrivendo un messaggio. Alle istituzioni, invece, chiede un intervento forte per far fronte alla violenza domestica. A tal fine è stato predisposto un documento che è stato varato nella seduta del 26 marzo in cui vengono predisposte una serie di misure per far fronte all'emergenza nel periodo di isolamento forzato dettato dalla pandemia Covid-19.
Tra le misure: pubblicizzare di più e in più lingue il numero 1522 con l'attivazione di sms e chat anche in inglese, francese, spagnolo e arabo, di assicurare ai centri antiviolenza, alle case rifugio, agli sportelli antitratta kit sanitari e disinfettanti, sanificazione, dotazioni tecnologiche e spazi di quarantena necessari per assistere madri e figli, di individuare ulteriori strutture per la residenza temporanea delle donne in pericolo, di assicurare il coordinamento tra le forze dell'ordine e i centri antiviolenza e misure per le donne immigrate. Inoltre chiedono di incentivare l'applicazione della misura dell'allontanamento urgente dalla casa familiare del maltrattante anche per reati come minacce e lesioni lievi come previsto codice penale.
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Mi chiamo Giovanna Cascone, ho una personalità poliedrica e i cambiamenti li vivo come nuove sfide. Da qualche anno abito a Bologna e credo di aver trovato la mia dimensione. Una città aperta e accogliente, con un ampio sguardo al mondo femminile. Mi interesso di politica e guardo con attenzione il versante delle cosiddette - pari opportunità -. Adoro il cinema, il teatro, la musica, la danza; in poche parole, amo l’arte in tutte le sue forme. Mi piace leggere e viaggiare. Vivo la vita con entusiasmo e cerco di assaporare, attimo dopo attimo, le piccole e grandi vittorie che mi riserva.
Sono una giornalista pubblicista, esercito da circa 14 anni. Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia e collaboro da oltre 12 anni con il quotidiano La Sicilia. Ho lavorato per 10 anni presso E20sicilia, un’emittente televisiva sita in Vittoria (RG). Ho collaborato con alcune riviste specializzate e curato i rapporti con la stampa per progetti di interesse turistico come Azzurro mediterraneo. Ho avuto l’onore di presentare ben tre edizioni del VideoLab Film Festival - Concorso Internazionale dei Corti del Cinema d’Arte Mediterranea di Kamarina. Da anni sono a fianco di associazioni che lottano per la difesa delle donne vittime di violenza.