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Tolc -Med ed il caos dell'accesso all'Università.

concorso

 Una questione dibattuta da circa quindici anni è quella dell'accesso a numero chiuso alle Università.

In particolare, il 2023 è stato ancora una volta l'anno del caos per le migliaia di ricorsi al Tar per lo più originati dalla pessima esperienza avuta con i Tolc-Med gestiti dal consorzio Cisia.

A quanto pare si sta lavorando seriamente ad una strategia che riformi l'intero sistema. D'altra parte, come dimenticare quando durante l'emergenza Covid si discuteva della necessità di medici e sanitari nel nostro paese?

La questione però non ha ancora trovato soluzione e nel frattempo i test di ammissione che dovevano svolgersi nel mese di febbraio sono slittati a marzo. Afferma la ministra Bernini che il sistema evidentemente non ha funzionato ed occorre quindi puntare ad un meccanismo più equo che premi meriti e conoscenze. Secondo quanto riportato,i prossimi test saranno presi da una banca dati aperta e pubblica ed i futuri corsi dovranno valorizzare la preparazione.

L'orientamento è quello di consentire agli studenti di frequentare corsi caratterizzanti per sostenere poi gli esami ed accedere alla facoltà sulla base di tali risultati, corsi svolti dalle università e non extra – accademici.

Nelle more quest'anno la sessione di febbraio dei Tolc Med 2024 è stata rinviata e per assicurare il rispetto dei 60 giorni tra il bando e il concorso previsti dalla legge, ci si sta orientando su una prima finestra a marzo e un secondo ad aprile o maggio.

 In questo modo si consentirà agli studenti che nel 2023 hanno tentato il quiz mentre erano in quarta superiore di riprovarci ora che sono in quinta. Avranno davanti un test riveduto e corretto rispetto a quello dei loro predecessori. Il test sarà sempre fondato su 50 quesiti di comprensione del testo, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento (a cui rispondere in 90 minuti) e accompagnato da una banca dati dei quesiti aperta e più ampia rispetto a quella attuale, oltre a una revisione del meccanismo di equalizzazione dei punteggi che è finito nel mirino di molti ricorsi davanti al giudice amministrativo.

Ma che cosa è il "punteggio equalizzato" che è stato utilizzato per stilare le graduatorie? A che cosa serve e come viene calcolato?

Come sappiamo il TOLC-MED e il TOLC-VET sono composti da 50 quesiti a risposta multipla da svolgere in 90 minuti.

Ogni studente può partecipare due volte ed entrerà in graduatoria con il miglior risultato.

Le prove sono sempre diverse, per garantire equità di giudizio ed il punteggio equalizzato viene fuori da un calcolo matematico.

Tale calcolo è la somma di due componenti e cioè il punteggio non equalizzato ed il coefficiente di equalizzazione della prova.

Il punteggio non equalizzato (Pne) è il punteggio ottenuto con le risposte date alle domande, secondo i criteri:

1 punto per ogni risposta corretta

-0,25 punti per ogni risposta sbagliata

0 punti per ogni risposta non data

Il coefficiente di equalizzazione della prova (Ceq) è un numero che misura la difficoltà della prova. Nel calcolo di questo coefficiente rientrano due valori:

il valore massimo (Vmax) conseguibile alla prova, che è il valore che si ottiene quando tutte le risposte sono corrette (quindi punteggio pari a 50)

il coefficiente di facilità della prova (CdFp), che è pari alla somma dei coefficienti di facilità dei quesiti (CdFi) che compongono la prova.

Sono idonei coloro che raggiungono un punteggio minimo equalizzato di 10. 

 Orbene, tale metodo secondo coloro che hanno presentato ricorso è irregolare e non garantisce né equità di trattamento né meritocrazia.

Il 25 ottobre scorso il giudice del Tar Lazio, ha ritenuto necessario chiedere opportuni chiarimenti al Cisia in merito al funzionamento dell'equalizzatore e in particolare rispetto al numero dei quesiti componenti la banca dati; ai criteri e modalità di individuazione dei quesiti da sottoporre ai candidati nei vari turni della medesima sessione e nelle diverse sessioni; alle modalità di calcolo del punteggio equalizzato, a tal fine indicando gli effetti del meccanismo di equalizzazione sul punteggio del singolo quesito, in relazione a ciascun possibile esito (risposta esatta, errata o non data) e, per ciascuno di detti esiti, rispetto a diversi scenari di difficoltà del quesito, e prendendo altresì specifica posizione sugli esempi numerici dedotti a supporto delle censure mosse.

Per i ricorrenti, tale sistema di equalizzazione non è affidabile, non seleziona i migliori ed ha falsato i risultati del test per varie ragioni.

Ad esempio, i calcoli svolti dimostrano che, se il numero dei quesiti componenti la banca dati che, secondo quanto comunicato dal Cisia erano 1700 quiz, considerando una popolazione di 80.000 studenti (dato che fa riferimento al numero dei candidati che hanno preso parte al Tolc) ogni singola domanda avrebbe dovuto essere stata somministrata ad almeno 13.776 studenti. Il metodo seguito dal Cisia per stabilire il numero di quesiti da somministrare non è supportato da alcuna evidenza statistica. Inoltre, sembra impossibile evitare che ad uno studente siano assegnate solo domande "difficili" o solo domande "facili". Anche il criterio utilizzato per calcolare il punteggio equalizzato presenta diverse criticità.

Pertanto secondo gli avvocati dei ricorrenti il sistema va invalidato e l'unica soluzione auspicabile dovrebbe essere quella di ammettere i ricorrenti in sovrannumero e ristabilire così un diritto illegittimamente negato, ovvero quello allo studio.

 

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