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La coordinazione genitoriale nasce in America negli anni '90 per risolvere e gestire le problematiche all'interno di famiglia con elevata conflittualità.
Si parla di "Parenting Coordination", per individuare le misure di sostegno alle coppie americane in crisi e con figli.
Successivamente giunge in Italia, ove la coordinazione genitoriale è definita come un processo di risoluzione alternativa delle controversie (c.d. ADR) centrato sul bambino, attraverso il quale un professionista della salute mentale o di ambito giuridico, con formazione ed esperienza nella mediazione familiare, aiuta i genitori altamente conflittuali ad attuare il loro piano genitoriale, facilitando la risoluzione delle controversie in maniera tempestiva, educandoli in merito ai bisogni dei loro figli e, previo consenso delle parti e /o del giudice, prendendo decisioni all'interno dell'ambito dell'ordine del tribunale o del contratto di incarico ricevuto.
E' appurato che l'alta conflittualità può determinare nei figli l'insorgere di disturbi dell'adattamento e relazionali.
La coordinazione genitoriale può aiutare a ridurre il conflitto e così proteggere i bambini dall'esposizione ai disaccordi dei loro genitori senza coinvolgimento del tribunale.
Quando è indicata la coordinazione genitoriale? Tra i casi possibili, ad esempio indichiamo:
Il coordinatore genitoriale dovrà inizialmente valutare il conflitto esistente, raccogliendo le informazioni sulla situazione familiare.
In un momento successivo si occuperà di intervenire con una funzione di educazione dei genitori sullo sviluppo del bambino e sull'impatto dei loro contrasti sui figli. Avrà anche funzioni di gestione dei contrasti e coordinazione delle azioni, lavorando con gli altri professionisti e le istituzioni a servizio della famiglia.
Il ruolo principale del coordinatore è fare in modo di contenere i contrasti familiari per evitare una escalation senza possibilità di rimediare.
Il coordinatore ha pertanto anche potere decisionale.
Ciò significa che, se i genitori non riescono a decidere o non ne sono capaci, il coordinatore potrà prendere le decisioni necessarie, nell'ambito stabilito dal giudice o dal contratto, e potrà sempre formulare raccomandazioni.
Si può quindi affermare che, il coordinatore entra in azione, quando il conflitto di coppia si rivela persistente, quando si prolunga nel tempo e non si riescano ad attuare anche questioni di gestione ordinaria.
La Corte europea dei diritti dell'uomo in diverse occasioni ha affermato che "uno degli elementi fondamentali del diritto alla vita familiare è rappresentato dalla reciproca presenza, dalla continuità e dalla stabilità di relazione tra genitori e figli".
Anche la Suprema Corte di Cassazione definendo il principio di bigenitorialità, ha sottolineato che deve essere inteso come "presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, i quali hanno il dovere di cooperare nella sua assistenza, educazione e istruzione".
In Italia non esistono specifiche disposizioni di legge sul coordinamento genitoriale.
Applicando l'istituto si attua il potere del giudice di adottare "ogni altro provvedimento relativo alla prole". Si evidenzia un ruolo volontario delle parti, intensificato con la nomina formale del giudice che rafforza il carattere vincolante del piano genitoriale elaborato dal coordinatore.
Gli avvocati che assistono le parti possono proporre alle stesse di ricorrere al coordinamento genitoriale e chiederne la disposizione al tribunale.
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Mi chiamo Elsa Sapienza, ho studiato legge e sono diventata avvocato nel 2008.
Da sempre appassionata del diritto di famiglia, ho compreso negli anni che non mi bastava occuparmi di studiare, interpretare ed applicare norme giuridiche, ma, nutrivo un sincero interesse verso la cura delle relazioni tra le persone. Così mi sono avvicinata sempre di più al mondo delle mediazione ed ho approfondito sempre di più le mie conoscenze in tale settore, divenendo prima mediatore familiare, poi mediatore civile e commerciale, penale e scolastico.
Ho fondato l’Associazione Logos Famiglia e Minori, oggi EOS, acronimo di educazione – orientamento – sostegno, affascinata dalla prospettiva di lavorare in sinergia con altri professionisti, offrendo un servizio a 360° alle persone bisognose di un valido supporto ed offrendo loro uno spazio – luogo dove sentirsi accolte e ascoltate attraverso un approccio multidisciplinare.
Sono avvocato specialista in diritto delle persone, delle relazioni familiari e dei minorenni, tutore e curatore speciale dei minori.
Ho frequentato il Master in Situazioni di Affido e Adozione, settore di cui mi occupo da molti anni anche grazie alle esperienze maturate all’interno del mondo dell’associazionismo. Amo fare passeggiate nei boschi soprattutto d’estate, il mare della mia splendida città e viaggiare!