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Inquadramento normativo: Art. 99 c.p.c.
Il principio della domanda: Per introdurre un giudizio civile, chi ha interesse ad agire deve proporre una domanda al giudice competente. Tale domanda «deve essere specifica [...] e non può quindi limitarsi all'enunciazione di principi astratti di legalità e di diritto». Ne consegue, pertanto, che:
Interpretazione della domanda giudiziale: Per interpretare e qualificare una domanda proposta dalla parte, il giudice non deve essere condizionato dalle espressioni adoperate dalla parte stessa in quanto egli «ha il potere - dovere di accertare e valutare il contenuto sostanziale della pretesa, quale desumibile non solo dal tenore letterale degli atti, ma anche dalla natura delle vicende rappresentate dalla parte e dalle precisazioni dalla medesima fornite nel corso del giudizio, nonché dal provvedimento concreto dalla stessa richiesto, con i soli limiti della corrispondenza tra chiesto e pronunciato e di non sostituire d'ufficio un'azione diversa da quella esercitata» (Cass., n. 13602/2019, richiamata da Corte d'Appello L'Aquila, sentenza 6 maggio 2020). In buona sostanza, il giudice deve, ai fini dell'interpretazione del contenuto e dell'ampiezza della domanda giudiziale, identificare «la volontà della parte in relazione alle finalità dalla medesima perseguite, ricorrendo ai criteri ermeneutici assimilabili a quelli propri del negozio, attraverso la cui applicazione egli potrà valutare il complessivo comportamento processuale della parte» (Cass., n. 13602/2019, richiamata da Corte d'Appello L'Aquila, sentenza 6 maggio 2020). Ne discende che detta interpretazione :
Principio della domanda ed opposizione alla stima dell'indennità d espropriazione: In forza del principio della domanda, si ritiene che «in tema di opposizione alla stima dell'indennità di espropriazione o di occupazione temporanea, oggetto del giudizio è la congruità e conformità di essa ai criteri di legge, principi che devono essere coordinati a quello della domanda, derivandone che l'opposizione formulata dall'espropriato può condurre a determinare un'indennità maggiore, e non inferiore, rispetto a quella calcolata in sede amministrativa, in difetto di una domanda formulata dall'espropriante; pertanto, nel caso in cui l'accertamento giudiziario conduca a un risultato sfavorevole per l'espropriato opponente, il giudice deve limitarsi a respingere la domanda, altrimenti incorrendo nel vizio di ultrapetizione, salvo che l'espropriante (o il promotore dell'espropriazione), convenuto in opposizione, abbia ritualmente proposto a tal fine domanda riconvenzionale» (Cass., nn. 14185/2016, 12700/2014, 8442/2012, richiamate da Cass. civ., n. 15414/2019).
Principio della domanda e rinuncia della parte: Una domanda può ritenersi abbandonata dalla parte che l'ha formulata se:
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Il mio nome è Rosalba Sblendorio. Sono una persona estroversa e mi piace il contatto con la gente. Amo leggere, ascoltare musica e viaggiare alla scoperta delle bellezze del nostro territorio. Adoro rigenerarmi, immergendomi nella natura e per questo, quando posso, partecipo ad escursioni per principianti. Ho esercitato la professione da avvocato nel foro di Bari. Per molti anni ho collaborato con uno Studio legale internazionale, specializzato in diritto industriale, presso il cui Ufficio di Bari sono stata responsabile del dipartimento civile e commerciale. Mi sono occupata prevalentemente di diritto civile, diritto commerciale e diritto della proprietà intellettuale.