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I social più noti nell'era di internet, sono certamente ai primi posti tra le attività preferite di chi trascorre abitualmente tempo online. Davanti a Facebook, Instagram, Tik Tok, tra un post e un video virale, ogni giorno, si passano ore ed ore. In questo modo, in parte si osserva la realtà che il mondo esterno condivide.In parte si propone la versione migliore della propria.
Che sia per motivi di lavoro, oppure per piacere, o semplicemente per avere contatti con gli altri, ormai chiunque è iscritto a Facebook, Instagram, Whatsapp o Tiktok.
I social sono diventati necessari un po' a tutti quanti, determinando una dipendenza da internet che alcuni soggetti sono più a rischio di sviluppare.
Secondo le statistiche del Global Digital Report del 2019, si passano in media 2 ore e 16 minuti al giorno sui social network, tra likes, post e link. Gli utenti di queste piattaforme, in costante crescita, vivono spendendo, proprio come abitudine, gran parte del loro tempo ad aggiornare profili personali o controllando la home.
Infondo, infatti, è diventato un automatismo cliccare, con lo smartphone in mano, sulle piccole icone delle app social. Si parla di FOMO, ossia della dipendenza da social network; l'abuso di Facebook, Instagram, Tik Tok, Clubhouse ecc, nell'era digitale, è una problematica comune e largamente diffusa. Le motivazioni alla base di questa necessità di trascorrere molte ore a controllare i feed nascono certamente dal tipo di società in cui viviamo.Ci si basa, infatti, sempre più sull'immagine, sulla condivisione virtuale, sui messaggi istantanei per dirsi tutto. Anche le cose più importanti. Vivere "fuori dai social" quindi, in un certo senso, significa vivere anche al di fuori della "reale" socializzazione.
L'acronimo FOMO, di fatti, sta proprio per l'espressione "Fear of missing out". Ossia, "paura di essere tagliato fuori". Si tratta di ansia sociale. Il forte desiderio di rimanere continuamente in contatto con le attività svolte dalle altre persone e la paura di essere esclusi da eventi, esperienze, o contesti sociali. La dipendenza dai social network, sintomi e conseguenze, non sono stati ufficialmente classificati come disturbo. Comunque una tendenza esiste e si manifesta con comportamenti ben chiari. La persona prova ansia e forte stress. E può avere pensieri ossessivi e continui su ciò che avviene, ad esempio, su Facebook o Instagram.
Non solo si vive il bisogno del social, ma anche della propria presenza nello stesso. Ognuno di noi, infatti, attraverso il proprio profilo, ha una community, piccola o meno, alla quale si mostra; ci deve essere sempre un limite definito nell'utilizzo di queste app. Se si inizia a credere che un certo social sia fondamentale per la propria immagine, ad esempio, si entra in una sorta di circolo vizioso. In quel caso, ogni giorno ci si sentirà costretti a condividere qualcosa che possa servire proprio a supportare la propria immagine.
E' il caso anche, ad esempio, delle coppie che si lasciano, infatti dopo la rottura spesso uno dei partner finisce a vivere in relazione a ciò che l'ex pubblica o posta sui social. S'innesca un meccanismo di dipendenza. La FOMO si basa anche su questo, paura di non essere presenti per controllare i feedback a nostri contenuti in rete. Questo, ovviamente, genera un controllo ossessivo dei social. Quando si è lontani dal cellulare o impossibilitati a controllarlo, i soggetti dipendenti vivono delle vere e proprie crisi d'astinenza. Il bisogno compulsivo di dover controllare in modo continuativo ed eccessivo gli aggiornamenti su profili e bacheche online diventa talmente necessario che è impossibile farne a meno.
Oltre all'elevato numero di ore trascorso su app come Facebook, Instagram, Tiktok e Whatsapp, i comportamenti tipici di chi dipende da questi canali sono diversi. Così come con la dipendenza da internet, anche con i social network c'è la la tendenza a costruire quante più relazioni possibili in rete, oppure il bisogno di mostrarsi al meglio e quotidianamente, aspettando con ansia e stress i commenti dal mondo online. Inevitabilmente, poi, si fa estrema attenzione a ciò che condividono gli altri, lasciando che quei contenuti costruiscano una certa immagine delle persone che li postano.
Quando si tratta di dipendenze tecnologiche, il rischio è infatti proprio questo. I contorni che separano vita online e web si sfumano talmente tanto da confondersi pericolosamente, concludendo risulta importante valorizzare se stessi e le proprie capacità, vivendo la propria vita ''reale'' e allo stesso tempo utilizzare i social nel giusto modo, senza creare dipendenze ma come una sorta di svago e valorizzazione dell' ''io'', senza sminuire l'altro.
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Sono un’appassionata di diritto delle nuove tecnologie e lo faccio da Avvocatessa e giornalista, studiando, applicando e raccontando le regole e le politiche dell’innovazione in ambito nazionale ed europeo.