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Compenso avvocato: come determinarlo per le azioni contrattuali aventi ad oggetto beni immobili?

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Con l'ordinanza n. 20047 dello scorso 21 giugno, la II sezione civile della Corte di Cassazione – pronunciandosi in materia di compensi legali – ha fornito importanti precisazioni su come determinare il valore della prestazione avente ad oggetto l'assistenza alla redazione di un contratto di opzione per l'acquisto di un supermercato.

Dopo aver premesso che l'art. 15 c.p.c., si riferisce alle "cause relative a beni immobili" ovvero alle azioni reali relative a beni immobili e non si applica alle azioni contrattuali ed alle azioni di natura personale aventi ad oggetto beni immobili, la Corte ha specificato che "il valore della causa va parametrato al valore dell'immobile quando la prestazione professionale ha ad oggetto l'assistenza e la consulenza al subentro della società al contratto di affitto di azienda del supermercato, in quanto il valore dell'affare coincide con il valore dell'immobile".

Il caso sottoposto all'attenzione della Cassazione prende avvio dalla domanda presentata da un legale, volta ad ottenere il compenso per le prestazioni giudiziali prestate a favore di una società, aventi ad oggetto l'assistenza e la consulenza alla redazione di un contratto di opzione per l'acquisto di un supermercato. 

La società assistita contestava l'esattezza dell'importo richiesto, ritenendo che non fosse applicabile l'art. 15 c.p.c., in quanto il compenso non poteva essere parametrato al valore dell'immobile, trattandosi di prestazione che non aveva ad oggetto diritti reali.

Il Tribunale di Messina accoglieva la domanda dell'avvocato e, per la determinazione del valore, applicava il criterio di cui all'art. 15 c.p.c., in tema di reddito dominicale del terreno per le cause relative a beni immobili.

La società committente proponeva, quindi, ricorso in Cassazione, deducendo violazione e falsa applicazione dell'art. 2233 c.c. nonché degli articoli 15, 18, 21, 22 e 28 del D.M. n. 55/2014 perché, in relazione all'assistenza ed alla consulenza alla redazione di un contratto di opzione per l'acquisto di un supermercato, il valore era stato determinato con riferimento al reddito dominicale del terreno per le cause relative a beni immobili.

La Cassazione non condivide le censure sollevate dal cliente. 

 La Corte ricorda che, ai fini della liquidazione del compenso professionale dell'avvocato, il valore della pratica o dell'affare si determina a norma del codice di procedura civile.

In particolare, l'art. 15 c.p.c., si riferisce alle "cause relative a beni immobili" ovvero alle azioni reali relative a beni immobili e non si applica alle azioni contrattuali ed alle azioni di natura personale aventi ad oggetto beni immobili.

Con specifico riferimento al caso di specie, la Cassazione rileva come sia applicabile l'art. 12 c.p.c., trattandosi di prestazione stragiudiziale avente ad oggetto un rapporto contrattuale.

Tuttavia, gli Ermellini precisano che, pur facendo applicazione dell'art. 12 c.p.c., il valore della causa sarebbe stato, in ogni caso, parametrato al valore dell'immobile in quanto la prestazione professionale aveva ad oggetto l'assistenza e la consulenza al subentro della società al contratto di affitto di azienda del supermercato, sicché il valore dell'affare coincideva con il valore dell'immobile.

Alla luce di tanto, la Corte rigetta il ricorso. 

 

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