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Cinema Forense - Codice d'onore

Cinema Forense - Codice d'onore

 Il primo film (Codice d'onore, ndr) offre un cast stellare (Tom Cruise, Demi Moore, Jack Nicholson, Kevin Bacon, Kiefer Sutherland) ed è la storia di un processo penale militare: gli imputati sono due marines accusati di aver ucciso un loro commilitone. Sono rei confessi, ma rifiutano di patteggiare sostenendo di aver agito per eseguire un ordine dei loro comandanti. Il processo penale militare è stato affrontato in questo film, in Vincitori e vinti (USA, 1961), in Regole d'onore (USA, 2000) e in High crimes (USA, 2002). Se il primo tempo del film è in buona parte descrittivo dei personaggi, dell'ambiente militare e delle sue dinamiche, il secondo tempo è interamente di carattere processuale, in quanto descrive l'andamento del dibattimento. Il primo spunto di riflessione per un avvocato è la scelta del patteggiamento: le sue basi, le sue conseguenze e il rapporto con l'assistito per convincerlo ad aderire a questa scelta. 

 Questo spunto di riflessione riguarda, in realtà, non solo i penalisti, ma anche i civilisti, oggi alle prese con la mediaconciliazione e la negoziazione assistita: è il tema della "giustizia negoziata" in nome delle parti, che bypassa la giurisdizione pubblica esercitata in nome del popolo. Il secondo spunto di riflessione riguarda la scriminante dell'adempimento del dovere (art. 51 c.p.), una causa di giustificazione nella quale l'onere della prova ricade su chi la invoca. Il terzo spunto di riflessione riguarda il processo penale militare, in questo caso americano. In una scena il pubblico ministero (interpretato da Kevin Bacon, già protagonista di Footlose) viene definito "avvocato dello Stato" (che rende l'idea della parità tra le parti processuali), che egli a volte dichiara di agire "in nome dello Stato" e altre volte, più correttamente, dichiara di agire "in nome del governo", intendendo per tale quello federale. Anche qui si vedono un giudice (monocratico) che funge da "direttore d'orchestra" e una giuria di dodici componenti, tutti militari, che deve decidere il merito e che alla fine consegna al giudice il dispositivo (loro lo chiamano "verdetto"). A chi desidera approfondire il tema del processo penale militare americano, consiglio la visione anche di High crimes che presenta un motivo d'interesse, legato alla figura della protagonista: è un avvocato ma non è un militare. Il quarto spunto di riflessione riguarda la preparazione del processo da parte del collegio difensivo (tre ufficiali di marina): veramente accurata, con tanto di investigazioni e simulazione di esame dei testimoni. Probabilmente in queste scene la recitazione è troppo veloce per consentire un apprezzamento dei singoli passaggi. Il quinto e ultimo spunto di riflessione attiene all'esame e al controesame dei testimoni, in particolare l'ultimo (il colonnello interpretato da Nicholson), con le sottili tecniche psicologiche adottate. Il finale è agrodolce, ma sottolinea più l'aspetto umano degli imputati che aspetti legali.

 Decisamente meno interessante è il secondo film citato (Jack Reacher – La prova decisiva, ndr), nel quale l'avvocato è una donna e che accostiamoal film precedente solo per il nesso con gli ambienti militari. In questo film troviamo un elemento ricorrente nel cinema forense americano: l'investigatore privato che lavora per l'avvocato penalista, anche se nel caso specifico senza un motivo economico.

 

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