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Fonte https://www.cassaforense.it/
Il Regolamento Unico della Previdenza Forense prevede l'iscrizione obbligatoria alla Cassa per tutti gli Avvocati iscritti agli Albi professionali forensi (art.1), nonché l'obbligo per ogni iscritto alla Cassa Forense di versare il contributo soggettivo proporzionale al reddito professionale netto prodotto nell'anno, quale risulta dalla relativa dichiarazione ai fini dell'IRPEF e dalle successive definizioni (art.17).
A norma dell'art.6 del succitato Regolamento la cancellazione degli Avvocati dalla Cassa viene deliberata d'ufficio dalla Giunta Esecutiva in due ipotesi:
In cancellazione dell'Avvocato dall'Albo e dalla Cassa i contributi già versati vengono restituiti? O continuano ad essere dovuti i contributi minimi?
Esaminiamo la casistica approfondita da Cassa Forense su questi punti.
Cancellazione dall'Albo e mancata restituzione dei contributi versati
Qualora il professionista sia iscritto a più Albi, per poter ottenere la cancellazione dalla Cassa deve cancellarsi da tutti gli albi; successivamente, a seguito comunicazione da parte del Consiglio dell'Ordine competente e del Consiglio Nazionale Forense dell'avvenuta cancellazione, la Cassa provvede alla cancellazione d'ufficio.
La cancellazione da Cassa Forense non comporta la restituzione dei contributi versati all'ente previdenziale. Tali contributi essere utilizzati, al compimento dell'età anagrafica prevista,
L'obbligo di versamento dei contributi per l'avvocato cancellato dall'Albo
La cancellazione comporta che per l'anno di decorrenza della cancellazione l'avvocato è tenuto a versare i contributi minimi per intero; mentre nell'anno successivo a quello della cancellazione deve inviare il Modello 5 e corrispondere le relative eccedenze in autoliquidazione, se dovute in base ai dati reddituali dichiarati, nelle consuete 2 rate con scadenza 31/07 e 31/12.
In altri termini nel caso di cancellazione dagli Albi e dalla Cassa deliberata nel corso dell'anno 2024 l'avvocato cancellato deve comunque versare gli interi contributi minimi 2024 e deve osservare l'obbligo di invio del Modello 5/2025 anche in caso di reddito e volume d'affari pari a zero. Non sono invece dovuti i contributi minimi 2025.
Reiscrizione alla Cassa
Nell'ipotesi in cui dopo alcuni anni dall'avvenuta cancellazione dall'Albo e quindi dalla Cassa, l'avvocato proceda ad una nuova iscrizione a entrambi, l'eventuale precedente periodo di iscrizione concorre ad aumentare l'anzianità previdenziale, sempre che per lo stesso non sia stato richiesto ed ottenuto il rimborso ai sensi degli art.21 e 22 L. 576/80 possibile fino all'anno 2004.
Cancellazione dalla Cassa e passaggio ad altro ente previdenziale
Un'altra ipotesi riguarda l'avvocato che ottenga la cancellazione dall'Albo e dalla Cassa e si iscriva ad Inps in quanto lavoratore dipendente. In questo caso è possibile utilizzare i contributi versati in Cassa per ricongiungerli con quelli della nuova gestione previdenziale.
Cassa Forense ha precisato che possono essere oggetto di ricongiunzione i periodi coperti da contribuzione non inferiori a 26 settimane e che l'anzianità contributiva risultante al momento del calcolo di ricongiunzione ex L. 45/90 deve essere determinata tenendo conto
Sospensione volontaria e contribuzione obbligatoria
La sospensione volontaria dall'albo ai sensi dell'art.20, comma 2, L.247/2012 determina la cancellazione d'ufficio dalla Cassa con decorrenza dalla data della delibera di sospensione assunta dal Consiglio dell'Ordine.
Anche nell'ipotesi di sospensione i contributi
Ciò influisce anche sull'obbligo di fatturazione in quanto anche in seguito alla cancellazione dalla Cassa, qualora il professionista non abbia ancora chiuso la Partita IVA, le fatture emesse in corso d'anno devono essere assoggettate al contributo integrativo del 4%. Ciò in quanto i dati reddituali relativi all'anno della cancellazione devono essere dichiarati a mezzo del Modello 5 dell'anno successivo. Per quanto riguarda, invece, le fatture emesse negli anni solari successivi alla cancellazione, per i quali non sussistono più adempimenti contributivi e dichiarativi alla Cassa, non si deve applicare il contributo integrativo del 4%.
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Il mio nome è Anna Sblendorio. Sono una persona curiosa e creativa e mi piace il contatto con la gente. Amo dipingere, ascoltare musica, andare a teatro, viaggiare e passare del tempo con la mia famiglia ed i miei amici. Nel 2008 mi sono laureata in giurisprudenza presso l'Università degli studi di Bari "Aldo Moro" e successivamente ho conseguito l'abilitazione per l'esercizio della professione da avvocato. Nel corso degli anni ho collaborato con diversi centri di formazione occupandomi di tutoraggio in materie giuridiche e nel 2022 ho iniziato a collaborare con la testata giuridica online www.retidigiustizia.it.