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Alla fiera delle tasse …….. il concordato preventivo

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Il Decreto Legislativo cosiddetto "Accertamento", licenziato definitivamente dal Consiglio dei Ministri del 25 gennaio scorso, introduce il "concordato preventivo biennale" destinato ai contribuenti minori compreso i contribuenti forfettari. Con lo stesso strumento legislativo sono stati rivisti anche i termini di presentazione per le dichiarazioni dei redditi, intervenendo ulteriormente rispetto a quanto già disposto dal D.Lgs. n. 1/2024.

Scompare dai requisiti di accesso quello che richiedeva, per i soggetti ISA, un'affidabilità fiscale alta con punteggio pari almeno a 8; l'art. 10 del decreto non fissa nessun punteggio minimo ai fini dell'ingresso, limitandosi a richiedere come requisito di accesso l'assenza di debiti tributari relativi al periodo di imposta precedente a quelli di vigenza del concordato.

E' stata quindi ampliata la platea dei potenziali fruitori del concordato preventivo biennale a tutti i soggetti ai quali si rendono applicabili gli ISA a prescindere dal punteggio ottenuto. I soggetti che aderiranno al nuovo meccanismo avranno accesso al regime premiale ISA di cui all'art. 9-bis comma 11 del D.L. n. 50/2017 nonché non potranno essere sottoposti agli accertamenti presuntivi di cui all'art. 39 del D.P.R. n. 600/73.

I suindicati effetti si realizzeranno dunque a tutti i soggetti ISA che accedono al concordato preventivo biennale, senza ulteriori condizioni; di conseguenza, è verosimile ipotizzare che il reddito proposto dall'Agenzia delle Entrate ai contribuenti che presentano una bassa affidabilità fiscale sarà sensibilmente più alto di quanto dichiarato in passato da tali soggetti, in modo da giustificare l'applicazione delle misure premiali. Inoltre si sottolinea che, un eventuale rifiuto della proposta dell'Agenzia delle Entrate, collocherebbe il contribuente nelle liste dei soggetti su cui dovranno concentrarsi gli accertamenti, per effetto di quanto previsto dall'art. 34 comma 2 del decreto stesso.

La procedura di accesso definitiva prevede:

- i programmi informatici con cui i contribuenti dovranno comunicare i dati richiesti saranno resi disponibili dall'Agenzia delle Entrate entro il 15 giugno 2024;

- il contribuente potrà aderire alla proposta di concordato entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

A quest'ultimo riguardo, per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023, quindi con riferimento ai modelli REDDITI 2024, la presentazione della dichiarazione viene differita al 15 ottobre 2024. Il differimento dovrebbe avere valenza generale, ossia interessare anche i soggetti che non sono coinvolti dal concordato preventivo.

In relazione al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2024, quindi con riferimento ai modelli REDDITI 2025, invece, i termini di presentazione della dichiarazione vengono nuovamente allineati a quelli ordinari, come modificati dal D.Lgs. n. 1/2024 che scadono il 30 settembre dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta e, per i soggetti IRES, l'ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta.

Alla fiera delle tasse per due soldi il contribuente comprò …….. Branduardi docet.

Meditate contribuenti, meditate. 

 

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