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Presentati il 24 gennaio scorso, durante un convegno organizzato dal Consiglio del notariato presso la sala Igea del Palazzo dell'Enciclopedia Italiana a Roma, i nuovi strumenti che consentiranno la partecipazione diretta alla contrattazione giuridica delle persone affette da sindromi che limitano la capacità motoria senza intaccare quelle cognitive (come ad esempio la SLA), al fine di rendere più immediata la tutela dei loro diritti.
Grazie ad un'interpretazione "innovativa" della legge notarile, ed ispirata alla libertà di autodeterminazione delle persone affette da sindromi "locked in", il Notariato ha, infatti, riconosciuto possibile l'espressione diretta - dunque senza l'ausilio di un interprete - della volontà negoziale attraverso l'utilizzo di sistemi di comunicazione alternativi, tra cui il "comunicatore a puntamento oculare".
Le persone in una condizione di disabilità, che non presentano problemi cognitivi, e tuttavia hanno difficoltà nella comunicazione tradizionale, hanno, infatti, a disposizione dei sistemi alternativi, come i "comunicatori a puntamento oculare": dispositivi che sfruttano il movimento controllato degli occhi e consentono alle persone di esprimere le volontà in modo indipendente e senza il bisogno di interpreti o mediatori, garantendo in questo modo a ciascuno il diritto di continuare ad essere responsabile delle proprie scelte e fautore di obiettivi e aspettative.
Nella stipula di atti notarili, dunque, l'espressione verbale realizzata con l'utilizzo di tali strumenti tecnologici, sarà equiparabile a quella di un soggetto che può esprimersi con la propria voce, a condizione, tuttavia, che la stessa espressione verbale risulti controllabile sia dal soggetto che l'ha emessa (e confermabile dallo stesso), quanto dal notaio e da altri soggetti deputati a tale controllo.
Secondo il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, intervenuto al convegno, il lavoro portato avanti dal notariato rappresenta "il modo in cui vorrei che tutte le istituzioni pubbliche lavorassero, affrontando quindi quotidianamente il tema centrale del diritto di ogni persona a partecipare alla vita civile, sociale e politica del nostro Paese. L'autonomia è un diritto essenziale per le persone, nella gestione della propria vita e patrimonio. L'incontro di oggi è la prova che abbiamo la forza di superare le barriere, ma dobbiamo imparare a credere maggiormente nelle nostre possibilità".
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Paola Mastrantonio, avvocato; amante della libertà, della musica e dei libri. Pensiero autonomo è la mia parola d'ordine, indipendenza la sintesi del mio stile di vita. Laureata in giurisprudenza nel 1997, ho inizialmente intrapreso la strada dell'insegnamento, finché, nel 2003 ho deciso di iscrivermi all'albo degli avvocati. Mi occupo prevalentemente di diritto penale. Mi sono cimentata in numerose note a sentenza, pubblicate su riviste professionali e specializzate. In una sua poesia Neruda ha scritto che muore lentamente chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno. Io sono pienamente d'accordo con lui.