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Il mio viaggio inizia a Sud, in Sicilia, precisamente a Scoglitti, frazione bagnata dal mar Mediterraneo. In questa località, parlando con una cara amica, sono venuta a conoscenza di un progetto nazionale promosso dalla FIDAPA BPW ITALY che ha come obiettivo quello di dare una voce nuova e unitaria alle donne impegnate nei diversi settori della società italiana. Il progetto si chiama Teaming Up - Fare Squadra e nasce dall'intuizione della presidente nazionale del movimento che, attenta alle innovazioni, ha fortemente voluto costituire un gruppo di lavoro che veda coinvolte donne delle diverse sezioni coordinate dalle rispettive referenti, una per regione. La referente regionale della Sicilia è la vittoriese Rosa Perupato (attualmente presidente dell'associazione "Il Filo di Seta" e della Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Vittoria) che, su mia richiesta, ha accettato di condividere l'esperienza del Teaming Up al fine di fare conoscere l'idea che sta dietro alla nuova avventura targata Fidapa. Il progetto ha preso spunto da una Commissione del movimento denominata Donne Politiche Sociali e Pari Opportunità, composta da donne impegnate all'interno di consigli di parità a tutti i livelli, nelle consulte comunali, in politica. Il compito del gruppo di lavoro del Teaming Up consta nell'elaborazione di un'azione comune da condividere a tutti i livelli e assicurare una maggiore visibilità della Fidapa all'esterno, coinvolgendo le sezioni attraverso il coordinamento dei distretti e delle componenti del suddetto gruppo su alcuni temi specifici proposti dal nazionale: pari opportunità di lavoro, pari trattamento salariale a parità di lavoro, conciliazione dei tempi di lavoro e familiari, riequilibrio di genere nei luoghi decisionali, medicina di genere. Lo spirito del Teaming Up è fare rete, raccordare le iniziative sul territorio in linea con il tema nazionale/internazionale, dove compatibili, sui temi di pari opportunità e politiche di genere.
Il metodo di lavoro – racconta Rosa Perupato, referente regionale del Teaming Up - sarà quello di partire dallo studio del nuovo modello femminile che caratterizza il tempo presente e nel quale le nuove generazioni si identificano più che nei modelli oramai obsoleti, ma soprattutto per riscrivere i rapporti etici uomo/donna. Modalità che ci porterà ad andare oltre lo steccato della contrapposizione tra i due generi. Il compito delle referenti regionali del Teaming Up, dunque, sarà quello di promuovere e coordinare, accanto al Consiglio Distrettuale, le iniziative che provengono dal territorio in linea con i punti elencati a livello nazionale, facendo rete tra le sezioni in modo da creare progetti ed azioni comuni, che conglobino le diverse istanze ed evitino dispersione di risorse in termini organizzativi e soprattutto di risultati. Come indicato dalla responsabile nazionale – le attività di distretto dovranno prevedere sempre momenti dedicati al Teaming Up come esercizio di azione sinergica rispetto alle iniziative messe in campo per l'individuazione del miglior percorso verso la visibilità istituzionale - . Il primo step del gruppo di lavoro del Teaming Up è stato quello di Contarsi per poi Contare traghettando il movimento verso nuovi orizzonti dove tutte sono protagoniste mettendo in campo le proprie potenzialità per fare crescere la Fidapa. L'idea di fondo non dovrà essere cosa mi dà Fidapa, ma cosa posso fare IO per far crescere il movimento . Un cambio di rotta che dovrà essere promosso a piccoli passi dalle donne che fanno parte di questo movimento internazionale. La referente Perupato aggiunge: dobbiamo uscire dall'idea che la Fidapa sia un'associazione, è un movimento d'opinione. Non è un service club: quindi finiamolo con il dire cosa mi da Fidapa. Che cosa io posso fare e posso dare alla Fidapa. Ecco perché è importare dare il proprio contributo. Ognuno deve mettere a disposizione le proprie capacità. L'idea del Teaming Up è quello di evitare una dispersione di energie, di idee e forze e per evitare di vanificare iniziative.
Difatti nei convegni tenutesi a Ischia e Caltanissetta ho lanciato l'idea di realizzare delle iniziative unificate, che siano espressione delle sezioni di Fidapa nelle rispettive provincie. Contestualmente, le referenti regionali stiamo portando a termine il primo obiettivo del Teaming Up attraverso la somministrazione di un questionario per esprimere le proprie impressioni sul movimento, per capire da chi è composto, cosa fanno e l'idea che ognuna ha di Fidapa. Un impegno costante che vede coinvolta una donna vittoriese, Rosa Perupato, da sempre a fianco delle donne nella lotta contro ogni forma di abuso o violenza. Con la sua associazione femminile Il Filo di Seta - non profit e apartitica - si è spesa nel dare supporto a chi ha bisogno di aiuto. Negli anni l'associazione/Sportello d'Ascolto Donna è cresciuta; è iscritta al 1522 e al Codice Rosa e collabora costantemente con alcuni centri anti-violenza della Sicilia. Recentemente è entrata a far parte del cosiddetto Gruppo Zero, una rete regionale composta da 20 associazioni e centri anti-violenza che rispondono alle richieste di aiuto provenienti da tutta l'isola. Quest'anno – fa sapere la presidente Rosa Perupato - il numero delle donne vittime di violenza che hanno chiesto assistenza sono tante; la media è di 5 donne a settimana. Non si esagera nel dire che siano oltre un centinaio le donne che hanno chiesto il supporto delle operatrici del centro ipparino che si mobilita celermente nel trovare loro un rifugio. A dare un contributo importante sono le forze di Polizia che accolgono le donne vittime di violenza in un ambiente neutro - STANZA TUTTA PER SE' - parafrasando Virginia Woolf , realizzata dal Soroptimist nei locali del Commissariato di Polizia di Vittoria. Un luogo speciale, accogliente e arredato con gusto per ospitare donne che subiscono violenza al fine di creare un clima sereno e vicino alle esigenze del momento. Grazie a questa iniziativa del Soroptimist - racconta Rosa Perupato – tante donne vengono accolte in un luogo familiare e sereno. Donne coraggiose che hanno deciso di denunciare i maltrattanti e per questo bisognose di un rifugio.. Mi preme dire che a chiedere aiuto non sono solo straniere, ma anche tante italiane. Giornalmente riceviamo telefonate dal comprensione ipparino e da fuori provincia anche per un semplice consulto o consiglio su come muoversi. L'associazione è sempre pronta a tendere una mano a chi chiede aiuto. Da 11 anni ci mettiamo la faccia e continueremo a farlo senza sosta, sostenendo e supportando le donne ed organizzando eventi per sostenere le campagne di sensibilizzazione.
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Mi chiamo Giovanna Cascone, ho una personalità poliedrica e i cambiamenti li vivo come nuove sfide. Da qualche anno abito a Bologna e credo di aver trovato la mia dimensione. Una città aperta e accogliente, con un ampio sguardo al mondo femminile. Mi interesso di politica e guardo con attenzione il versante delle cosiddette - pari opportunità -. Adoro il cinema, il teatro, la musica, la danza; in poche parole, amo l’arte in tutte le sue forme. Mi piace leggere e viaggiare. Vivo la vita con entusiasmo e cerco di assaporare, attimo dopo attimo, le piccole e grandi vittorie che mi riserva.
Sono una giornalista pubblicista, esercito da circa 14 anni. Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia e collaboro da oltre 12 anni con il quotidiano La Sicilia. Ho lavorato per 10 anni presso E20sicilia, un’emittente televisiva sita in Vittoria (RG). Ho collaborato con alcune riviste specializzate e curato i rapporti con la stampa per progetti di interesse turistico come Azzurro mediterraneo. Ho avuto l’onore di presentare ben tre edizioni del VideoLab Film Festival - Concorso Internazionale dei Corti del Cinema d’Arte Mediterranea di Kamarina. Da anni sono a fianco di associazioni che lottano per la difesa delle donne vittime di violenza.