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Donne coraggio. Così le potremmo definire le donne italiane che nel lungo periodo di lockdown hanno avuto il compito di portare avanti il penso della famiglia. Donne, a volte, lasciate da sole dai mariti perché impegnati in attività lavorative per cui non era previsto il blocco. Donne che hanno dovuto supportare, assistere e sostenere, nonché aiutare, i propri figli a superare tre lunghi mesi di isolamento e di Dad (didattica a distanza). Donne che hanno messo in campo la Dad, cercando di andare incontro alle tante esigenze dei genitori, tenendo lezioni anche in orari extrascolastici pur di non perdere il contatto empatico e visivo con i propri alunni, cercando di mantenere viva la socialità, evitando l'insorgere di possibili situazioni di abbandono e disagio. Donne, mamme e mogli non si sono risparmiate, hanno affrontato al meglio la pandemia dimostrando ancora una volta di essere pronte a qualsiasi sfida. Certamente una delle più difficili è stata quella di doversi scontrare con una realtà che ha messo a dura prova la psiche umana. Non è un caso, infatti, che molte di esse, a differenza delle notizie che viaggiavano sui social circa le abitudini di parecchia gente dedita agli hobby più disparati (c'era chi cantava, suonava e ballava), c'era una grande fetta di popolazione, ed in particolare di donne, che passava interi pomeriggi seduta accanto ai propri figli per cercare di portare a termine le consegne delle attività proposte dai docenti attraverso video lezioni asincrone, email istituzionali o video lezioni. Un'onda lunga che ha colpito tutto il Paese, da Nord a Sud, valicando i confini regionali. Senza considerare che tante di queste erano impegnate in prima linea nella lotta contro il Covid-19 perché medici, infermieri, assistenti socio sanitario, volontari. Eppure nessuna di queste donne coraggiose ha abbassato la guardia e mollato la presa. Hanno affrontato le sfide giornaliere, lavorando da casa, incoraggiando i propri figli, sostenendoli nello svolgimento dei compiti, supportandoli nei momenti di crisi e di disagio generati dalla perdita di quelli che possono essere considerati dei "punti di riferimento" legati ad una routine venuta a mancare da un momento all'altro. Le donne, in questo assurdo periodo di pandemia, per i propri figli sono state anche compagne di giochi, consigliere e amiche a cui affidare le più profonde frustrazioni, psicologhe. Sono state una spalla per i propri mariti, per i cari nonni che hanno accudito "moralmente" a distanza e nel rispetto delle norme di sicurezza previste dal DPCM. Sono state la luce nel buio della pandemia
Tante altre donne, invece, hanno dovuto combattere una battaglia personale fatta di violenza e abusi. L'emergenza Covid-19, purtroppo, ha scatenato una sub-emergenza: la violenza fisica e psichica sulle donne. "Un'emergenza nell'emergenza" come ha più volte ricordato l'Ordine dei psicologi della regione Sicilia. A dimostrarlo le innumerevoli segnalazioni al 1522 e ai centralini dei centri anti-violenza presenti sul territorio.
Purtroppo non tutte hanno vinto la battaglia contro la violenza. Quasi una trentina di donne dagli inizi dell'anno ad oggi ha perso la vita per mano del proprio marito, compagno o fidanzato.
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Mi chiamo Giovanna Cascone, ho una personalità poliedrica e i cambiamenti li vivo come nuove sfide. Da qualche anno abito a Bologna e credo di aver trovato la mia dimensione. Una città aperta e accogliente, con un ampio sguardo al mondo femminile. Mi interesso di politica e guardo con attenzione il versante delle cosiddette - pari opportunità -. Adoro il cinema, il teatro, la musica, la danza; in poche parole, amo l’arte in tutte le sue forme. Mi piace leggere e viaggiare. Vivo la vita con entusiasmo e cerco di assaporare, attimo dopo attimo, le piccole e grandi vittorie che mi riserva.
Sono una giornalista pubblicista, esercito da circa 14 anni. Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia e collaboro da oltre 12 anni con il quotidiano La Sicilia. Ho lavorato per 10 anni presso E20sicilia, un’emittente televisiva sita in Vittoria (RG). Ho collaborato con alcune riviste specializzate e curato i rapporti con la stampa per progetti di interesse turistico come Azzurro mediterraneo. Ho avuto l’onore di presentare ben tre edizioni del VideoLab Film Festival - Concorso Internazionale dei Corti del Cinema d’Arte Mediterranea di Kamarina. Da anni sono a fianco di associazioni che lottano per la difesa delle donne vittime di violenza.