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La vita della poetessa e scrittrice Margaret Atwood racchiusa in un docu-film in anteprima in Italia al Biografilm Festival, in programma a Bologna dal 5 al 15 giugno. Una donna impegna nel sociale, nella lotta per l'affermazione dei diritti delle donne, ambientalista e critica letteraria, in poche parole una donna straordinaria che, oggi, gli italiani hanno l'onore di conoscere in maniera approfondita grazie al documentario "Margaret Atwood: A Word after a Word after a Word is Power", trasmesso in diretta streaming nell'ambito del Biografilm Festival 2020 sezione "Art e Music". La pellicola, firmata da Peter Raymont e Nancy Lang, aspira ad essere la voce delle diverse anime della Atwood: donna, scrittrice, critica letteraria, ambientalista, femminista e attivista. Raymond e Lang seguono da vicino la Atwood ed il suo compagno Graeme Gibson, tra gli innumerevoli impegni di lavoro e famiglia. Il film esplora i retroscena della vita di Margaret, i primi tempi trascorsi nella natura canadese a scrivere poesie. Nel documentario, inoltre, vengono ripercorsi alcuni dei suoi più importanti romanzi, il sequel "Il racconto dell'ancella" e "I testamenti".
Nelle sue opere mette in luce la continua e profonda preoccupazione per la civiltà occidentale, per il mondo della politica, sempre più allo sbando. Seppur estremamente realista, i suoi racconti sono lo specchio di un'anima tormentata e visionaria come si legge in "La donna da mangiare", "Tornare a galla", "Il racconto dell'ancella", "L'Ultimo degli uomini", "L'anno del Diluvio",
Margaret Atwood ha cominciato ad occuparsi di temi come la liberazione della donna e il cambiamento dei ruoli sessuali prima che venissero ampiamente divulgati, a metà degli anni sessanta, dalla "seconda ondata" del movimento femminista. Di fatti la sua notorietà non è legata solo all'aspetto puramente letterario (a poesie ispirate a miti e fiabe che costituiscono uno dei suoi particolari interessi fin dalla più tenera età), ma è anche nota per la sua notevole attività a favore del femminismo. Le sue opere raccontano il suo sentire quotidiano portandola in vetta e conquistando svariati premi. E' stata vincitrice del premio Arthur C. Clarke e del Premio Principe delle Asturie per la letteratura. Con "L'assassino cieco" del 2000 e con "I testimoni" del 2019 si è aggiudicata il prestigioso Booker Prize; E' stata inoltre sette volte finalista del Governor General's Award (un riconoscimento offerto dal Primo Ministro del Canada).
Atwood è nata con il dono della scrittura. A sei anni ha iniziato a scrivere e a 10 anni era certa che sarebbe diventata una scrittrice. Alla fine degli anni cinquanta si è iscritta all'università, poco dopo si è laureata in arte e in inglese. In autunno aveva già vinto alcune medaglie per la pubblicazione delle sue prime poesie. Nel 1962 ha ottenuto un master e proseguito gli studi per due anni senza però completarli con una tesi su "Il romanzo metafisico inglese" a fine anni sessanta.
La proiezione del docu-film è stata realizzata con la collaborazione dell'associazione Orlando e la Biblioteca italiana delle donne.
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Mi chiamo Giovanna Cascone, ho una personalità poliedrica e i cambiamenti li vivo come nuove sfide. Da qualche anno abito a Bologna e credo di aver trovato la mia dimensione. Una città aperta e accogliente, con un ampio sguardo al mondo femminile. Mi interesso di politica e guardo con attenzione il versante delle cosiddette - pari opportunità -. Adoro il cinema, il teatro, la musica, la danza; in poche parole, amo l’arte in tutte le sue forme. Mi piace leggere e viaggiare. Vivo la vita con entusiasmo e cerco di assaporare, attimo dopo attimo, le piccole e grandi vittorie che mi riserva.
Sono una giornalista pubblicista, esercito da circa 14 anni. Sono iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia e collaboro da oltre 12 anni con il quotidiano La Sicilia. Ho lavorato per 10 anni presso E20sicilia, un’emittente televisiva sita in Vittoria (RG). Ho collaborato con alcune riviste specializzate e curato i rapporti con la stampa per progetti di interesse turistico come Azzurro mediterraneo. Ho avuto l’onore di presentare ben tre edizioni del VideoLab Film Festival - Concorso Internazionale dei Corti del Cinema d’Arte Mediterranea di Kamarina. Da anni sono a fianco di associazioni che lottano per la difesa delle donne vittime di violenza.