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Tagli alle detrazioni fiscali

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Il progetto di Decreto Legge fiscale prevede notevoli riduzioni alle detrazioni Irpef al 19% per i redditi a partire da 120.000,00 euro, fino ad azzerarsi a 240.000,00 euro; sono escluse dalla sforbiciata le spese sanitarie e mutui prima casaUna misura questa che va ad incidere sulla disponibilità finanziaria di circa 300mila maxi-contribuenti Irpef e che, con la legge di bilancio in cantiere e attesa in Parlamento ormai per l'inizio di novembre, arriverà un graduale azzeramento delle detrazioni fiscali che i contribuenti italiani utilizzano nelle dichiarazioni dei redditi.

Ad essere interessati sono tutti gli sconti al 19% che consentono di ridurre l'imposta sul reddito delle persone fisiche. Sul fronte delle detrazioni, poi, la manovra interviene anche sul fronte della riduzione all'uso del contante obbligando, questa volta tutti i contribuenti Irpef, a poter utilizzare le detrazioni fiscali al 19% solo se il pagamento della spesa è avvenuto con carta di credito, debito, bancomat o altro meccanismo di pagamento tracciabile.

Con la - digitalizzazione delle detrazioni - questo è il titolo della norma che si vorrebbe inserire nel Disegno di legge di bilancio – il fine del Governo e dell'amministrazione finanziaria è quello di utilizzare la leva degli sconti fiscali per ridurre la circolazione del contante; quindi per poter detrarre le spese ammesse bisogna pagare in modo tracciabile – carta di credito, bancomat, bonifico, assegno non trasferibile.

Il taglio delle agevolazioni riguarderà dunque i - ricchi d'Italia - che ora il Governo giallorosso individua in quei contribuenti che hanno dichiarato redditi superiori a 120mila euro l'anno. Oltre questo limite reddituale le detrazioni Irpef saranno tagliate progressivamente fino ad azzerarsi a 240mila euro di reddito dichiarato.

Fortunatamente l'azzeramento delle detrazioni Irpef non riguarderà in realtà tutte le agevolazioni e non avrà effetto retroattivo. Dal taglio resteranno escluse per espressa previsione della norma le detrazioni per i mutui prima casa, così come quelle per le spese sanitarie.

Per far chiarezza, restano esclusi dal taglio i bonus per riqualificazione energetica degli edifici e quelli per ristrutturazioni edilizie le cui aliquote sono tra il 50 e il 65%, così come il sisma bonus o alcune detrazioni per erogazioni liberali oggi al 24 per cento.

Lunga la lista, invece, degli sconti che saranno ridotti. Si parte dalle spese veterinarie, quelle per lo sport dei figli, le spese sostenute per i servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordomuti, le spese funebri così come quelle per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, nonché quelle per la frequenza di scuole dell'infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado. Nel lungo elenco sono comprese anche le spese per minori o maggiorenni, con diagnosi di disturbo specifico dell'apprendimento fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, o ancora i premi per le assicurazioni sulla vita o quelle per il rischio di eventi calamitosi sulla casa. Non sfuggono le spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro dei beni vincolati e sul fronte delle erogazioni liberali il taglio del Governo andrà a colpire le somme a sostegno dello spettacolo e delle associazioni sportive dilettantistiche.

Ancora una volta il governo dimostra di non riuscire ad inquadrare il problema: infatti non ha ancora compreso che ogni volta che ci si propone di far pagare i ricchi, si scopre che in base ai dati ufficiali questi sono pochissimi. I contribuenti che dichiarano un reddito oltre 100mila euro sono l'1,1% del totale e ogni anno detraggono 1,1 miliardi dall'Irpef

E questa è una cifra che include anche i bonus "strutturali" e quelli "intoccabili": le detrazioni al 19% di cui beneficiano ammontano solo a 222 milioni compresa quella sulle spese mediche. Perciò, un taglio a loro carico – al di là delle considerazioni di equità o impopolarità – non basterà a coprire le esigenze di gettito.

Meditate contribuenti, meditate.

 

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