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Con sentenza n.741/2022 del 24/05/2022, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia è stato chiamato ad esprimersi sull'adeguatezza degli strumenti e dei criteri di valutazione utilizzati dai docenti ai fini dell'ammissione agli esami di Stato di uno studente affetto da disturbo oppositivo provocatorio e ritardo intellettivo di grado lieve, il quale non sarebbe stato valutato utilizzando modalità consone ai suoi bisogni secondo le indicazioni del P.E.I.(fonte https://www.giustizia-amministrativa.it).
Vediamo la questione sottoposta all'attenzione del Consiglio di Stato.
I fatti di causa
Il ricorrente è uno studente che non è stato ammesso agli esami di maturità relativi all'anno scolastico 2020/2021a causa dell'attribuzione di due insufficienze in materie tecniche, a fronte di votazioni più che sufficienti in tutte le altre materie.
Conseguentemente ha presentato ricorso chiedendo l'annullamento dei seguenti atti:
A sostegno delle proprie ragioni la parte ricorrente ha esposto che:
In particolare il ricorrente lamenta che i docenti non hanno fornito allo stesso il giusto materiale per l'apprendimento e che il giudizio complessivo di inadeguatezza delle capacità generali e competenze elaborative sviluppate dallo studente non avrebbe tenuto conto del complesso delle aree disciplinari né della circostanza che in alcune materie lo studente non sarebbe stato valutato utilizzando modalità consone ai suoi bisogni, secondo le indicazioni del P.E.I.
Il TAR ha trattenuto la causa in decisione ritenendo sussistente l'interesse alla decisione del merito della controversia e ritenendo che laddove la domanda risultasse fondata non ci sarebbero impedimenti oggettivi alla riconvocazione del consiglio di classe per la riconsiderazione delle determinazioni assunte e possibile ammissione agli esami di maturità dello studente.
La decisione del TAR
Il Collegio ha ritenuto che il giudizio di inadeguatezza espresso sulla base delle due insufficienze non ha in effetti tenuto in considerazione i risultati significativamente positivi raggiunti dallo studente in tutte le altre materie.
Inoltre il Tar ha rilevato che un giudizio complessivo così severo non è stato preceduto da una verifica circa l'adeguatezza degli strumenti e dei criteri di valutazione utilizzati dai docenti nelle due materie nelle quali lo studente ha riportato l'insufficienza.
A questo proposito il Tar ha specificato che gli strumenti e criteri di valutazione devono essere parametrati ai bisogni dello studente e conformi alle previsioni del P.E.I., tenendo in considerazione, tra l'altro, le difficoltà generali e le ricadute sulla proficua frequentazione scolastica determinate dalla pandemia.
Sulla base di queste considerazioni il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza), ha accolto il ricorso e, per l'effetto, ha annullato gli atti impugnati, disponendo la conseguente riconvocazione del Consiglio di classe per la riconsiderazione dei risultati conseguiti nell'a.s. 2020/2021, ai fini dell'ammissione agli esami di di stato per il conseguimento del diploma conclusivo del ciclo di studi.
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Il mio nome è Anna Sblendorio. Sono una persona curiosa e creativa e mi piace il contatto con la gente. Amo dipingere, ascoltare musica, andare a teatro, viaggiare e passare del tempo con la mia famiglia ed i miei amici. Nel 2008 mi sono laureata in giurisprudenza presso l'Università degli studi di Bari "Aldo Moro" e successivamente ho conseguito l'abilitazione per l'esercizio della professione da avvocato. Nel corso degli anni ho collaborato con diversi centri di formazione occupandomi di tutoraggio in materie giuridiche e nel 2022 ho iniziato a collaborare con la testata giuridica online www.retidigiustizia.it.