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Uman, Ucraina, non c'era quasi nessuno che la conoscesse, fino a ieri.
Se non per essere il luogo del riposo di Nachman, un rabbino nato a Breslov, di confessione cassida. Gli ebrei si recano a pregare sulla sua tomba, per ogni Capodanno ebraico, e chiedono di essere liberati dal male.
Ieri, il male si è abbattuto su Uman, ciò che è accaduto è indicibile. Una strage, 23 civili, anche 4 bambini, uccisi nel cuore della notte dalle bombe russe. Iryna, la sindaca, curva a scavare tra le macerie, scene strazianti, madri a cercare i loro bambini. Uman, da città dei pellegrini, da luogo santo, è simbolo dell'umanità che ha perso la propria anima.
Vorrei dire qualcosa a chi ha deciso questa barbarie, a chi ha ordinato di far piovere bombe su queste persone inermi, ai signori della guerra di ogni parte. Guardate questa foto, e dite se andate fieri di questo male, se questa donna che fugge piangendo non vi sembra la Madonna, se ciò che la circonda non è se non inferno, se la strage degli innocenti non è se non orrore. E poi di fermarvi, di far tacere le armi, di non aggiungere male a male, di cercare la pace.
Pensate alle parole di un antico profeta, ebreo come Nachnan, si chiamava Geremia e viveva in un'altra Uman: "I miei occhi grondano lacrime, notte e giorno, senza cessare. Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la città, ecco gli orrori della fame. Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi? Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, l'ora della salvezza ed ecco il terrore!".
Voi Grandi che avete in mano il destino dei popoli, non pensate a come vincere questa guerra, ma a come darci la pace. "Ricordate: anche se la situazione fosse estremamente negativa, può trasformarsi in una situazione rosea, in un batter d'occhio". Parole di Nachman, il Rabbino. Pace!
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