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Di recente, ancora una volta, i Supremi Giudici di Cassazione, con Ordinanza n. 406 del 2019, si sono trovati a confermare quanto ormai statuito in vari arresti giurisprudenziali che partendo dal nuovo concetto di "famiglia," spesso solo di fatto, a seguito delle ultime innovazioni legislative (Legge Cirinnà), equiparata per molti aspetti alla famiglia scaturente dal tradizionale vincolo matrimoniale, hanno negato la compatibilità tra la persistenza dell'assegno di mantenimento con il nuovo assetto familiare scaturente dalla convivenza.
In questa prospettiva i Supremi Giudici hanno evidenziato che in casi come quello in oggetto, sottoposto alla loro attenzione, viene di fatto a crearsi un automatismo che di per sé comporta la detta incompatibilità data proprio dalla natura "assistenziale" dell'assegno che mal si concilierebbe alla costituzione di un nuovo assetto familiare, seppure fattuale.
Del tutto irrilevante, in tale prospettiva, risulta, tra l'altro, quanto sostenuto dalla difesa della donna, ossia il fatto che la stessa beneficiasse di un contributo di assistenza del Comune, che di per sé, secondo quanto sostenuto dalla detta difesa, avrebbe dimostrato, seppure in maniera indiretta, l'insussistenza della stabile convivenza con il suo compagno.
Nel caso "de quo", tra l'altro la stabilità della convivenza era stata provata a seguito di risultanze di investigazioni private e sulla "serietà" della stessa non si presentavano, dunque, dubbi.
La Corte dichiara, dunque, inammissibile il detto ricorso uniformandosi allo stesso principio cui già in Appello si era fatto riferimento, secondo il quale : l'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto resta definitivamente escluso (Cass. n.6855/2015, n.2466/2016).
Si allega Ordinanza.
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Mi chiamo Alessandra Garozzo. Sono un avvocato civilista. Mi ritengo una persona dinamica, diretta e combattiva, amo la lettura dei libri di ogni genere ed ascoltare musica d'autore. Un'altra mia passione sono gli animali ed in particolar modo i cani, infatti ne ho due che accudisco con grande amore.
Da qualche anno mi occupo anche di politica con forte senso di appartenenza al "gruppo" e responsabilità, con la profonda convinzione che noi stessi siamo gli artefici del nostro futuro amministrativo e politico e per questo abbiamo il diritto-dovere di mettere al servizio della nostra comunità le nostre capacità ed attitudini proprio per il bene collettivo. La mia più grande passione è sempre stata lo studio del diritto, infatti ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Catania, facendo un percorso che mi ha entusiasmata dal primo all'ultimo giorno. Mi occupo, in particolare, di diritto del lavoro nella prospettiva della difesa della parte contrattualmente più debole e di relazioni sindacali. Un'altra branca del diritto che curo con grande interesse è il diritto di famiglia con una particolare attenzione alla tutela dei minori.