Se questo sito ti piace, puoi dircelo così
Il disegno di legge sui caregiver, che originariamente prevedeva la erogazione di un contributo speciale di 1.900 euro per chi assiste un parente disabile, più altri numerosi vantaggi, ad oggi, non è ancora diventato legge, né si possono prevedere ipotetiche modifiche alla legge né tantomeno una data certa cui, eventualmente, entrerà in vigore. Nonostante ciò, esistono svariate misure agevolative per coloro i quali assistono un genitore non autosufficiente. In questo articolo cercherò di menzionare quelle più importante. Per quanto concerne il requisito della non autosufficienza, in generale questo viene riconosciuto quanto l'interessato ha la possibilità di far valere una invalidità pari al 100% e persistenti difficoltà nello svolgere le quotidiane attività di vita, o a deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore. Se un nostro parente, ad esempio, ha scarsa capacità di svolgere compiti e funzioni quotidiane senza assistenza, è consigliabile inviare comunque all'INPS, dopo aver prodotto dal medico curante l'apposita certificazione, la domanda di riconoscimento dell'invalidità, utile anche per poter ottenere l'assegno di accompagnamento. E' anche possibile, con la medesima procedura, richiedere la certificazione di handicap (numerosi vantaggi sono collegati, dalla legge 104, al possesso di handicap in situazioni di gravità). Nel caso in cui, a seguito di accertamenti sanitari, sia riconosciuto all'invalido il possesso del 100% di invalidità, assieme alle persistenti difficoltà nello svolgere gli atti quotidiani della vita o nel deambulare, potrà ottenere l'assegno di accompagnamento, che ammonta a 516,35 euro e non è soggetto a limiti di reddito.
Altra significativa agevolazione per i caregiver, sempre in termini economici, è il programma INPS "Home Care premium", al quale si può aderire anche nel 2018. Tale progetto si rivolge però ai soli dipendenti e ai pensionati pubblici, ai loro coniugi, parenti o affini di primo grado non autosufficienti. Pertanto, potrebbe essere utile nel caso in cui un nostro familiare sia o sia stato un dipendente pubblico.
Più nel dettaglio il progetto Home Care Premium prevede due tipologie di prestazioni da parte dell'INPS, con il coinvolgimento di enti pubblici e ambiti territoriale sociali:
Per il familiare che assiste una persona non autosufficiente è anche possibile fruire di una detrazione fiscale per le spese di assistenza. Si possono cioè detrarre i costi sostenuti per l'assistenza dalle imposte (sia da parte dell'interessato, che dei familiari che lo hanno a carico), sino a 2.100 euro l'anno, se il reddito non supera 40mila euro. La detrazione è pari al 19% dei costi e deve essere indicata nel modello 730.
Ai fini dell'agevolazione fiscale, si può considerare non autosufficiente anche un soggetto che necessita di sorveglianza continuativa; lo stato di non autosufficienza, per ottenere il beneficio fiscale, deve risultare da un'apposita certificazione rilasciata dal medico curante; si possono dedurre sempre dai redditi i contributi versati per la badante o per la colf (nel caso in cui si fruisca di un aiuto domestico), a prescindere dai requisiti della persona assistita, sino ad un massimo di 1.549,37 euro annui.
Ad ogni modo, nel caso in cui un parente invalido sia dichiarato invalido al 100% o portatore di handicap (anche non grave), è possibile dedurre dal reddito di chi assiste l'invalido le spese mediche e di assistenza specifica sostenute per suo conto. Inoltre, le spese di assistenza possono essere nel dettaglio:
Altre agevolazioni collegate al possesso di handicap grave sono relative all'acquisto di veicoli, all'abbattimento di barriere architettoniche, alla possibilità di ottenere protesi e ausili, sussidi tecnici e informatici ed un trattamento di vantaggio per l'imposta sulle successioni e le donazioni a favore del disabile.
Per chi assiste un genitore anziano, è da consigliare al familiare che se ne prende cura, nel caso di specie, di presentare domanda di riconoscimento dell'invalidità, handicap e non autosufficienza. Per quanto concerne l'invalidità, naturalmente non si fa riferimento alla capacità lavorativa, ma alla capacità di svolgere gli atti della vita quotidiana.
Innanzitutto, per ottenere il riconoscimento dei requisiti sanitari per l'invalidità, occorrerà recarsi dal proprio medico curante, che redige un certificato nel quale deve attestare che il paziente possiede una determinata percentuale di riduzione della capacità lavorativa. Per ottenere l'accompagnamento, dovrà essere riconosciuto invalido, come abbiamo detto, al 100%. Inoltre, per il diritto all'accompagnamento, il medico deve anche scrivere, nel certificato, che il disabile è:
Il certificato va trasmesso attraverso la procedura telematica predisposta dall'INPS, in maniera autonoma, richiedendo il PIN per accedere sulla piattaforma o, in alternativa, rivolgendosi presso i patronati.
E' comunque possibile, per eventuali chiarimenti, consultare il sito dell'INPS ove è possibile accedere a tutte le informazioni e le precisazioni non trattate in questo articolo.
Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.
Pino Pardo risiede a Niscemi, un piccolo paesino della provincia di Caltanissetta, dove studia e lavora. Nel 2017 consegue la laurea Magistrale in "Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali" presso l'Ateneo degli Studi di Catania. Fin da ragazzino nutre la passione per la politica e il mondo dell'associazionismo, impegnandosi attivamente a favore del proprio territorio. Dal 2012 al 2014 è stato presidente del circolo Arci della sua città, portando avanti innumerevoli iniziative a favore dei giovani e del loro tempo libero.