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In questi ultimi mesi si parla molto di prevedere test psicoattitudinali per i magistrati.
Ma che cosa sono? Solitamente sono test, fondati su una teoria, somministrati a coloro che vogliono svolgere determinati lavori, quesiti che riguardano alcune risorse psicologiche dell'uomo in relazione ad un comportamento o una condotta.
In genere sono previsti per i militari, per alcune categorie di impiegati, da parte di banche, aziende, ma, anche per l'accesso ad alcune Università.
Attraverso tali test, che mettono alla prova il comportamento assunto dinanzi a certe situazioni, si cerca di capire se si è in grado di ricoprire un certo incarico.
Essi valutano le capacità del candidato in vari ambiti quali quello della logica, della comprensione verbale, delle competenze linguistiche e consistono in test a risposta multipla cui rispondere entro un certo lasso di tempo.
E' evidente che per certe categorie di lavoro, si pensi alle forze dell'ordine o ai piloti di aereo, considerate le responsabilità che richiedono tali mansioni, i test sono volti alla verifica del pieno godimento delle facoltà mentali di chi deve assumere un certo incarico, pertanto, non è sbagliato affermare che essi consistono in una forma di controllo volta alla tutela delle persone.
Ed allora, considerato che un magistrato penale può emettere provvedimenti che incidono sulla libertà personale, così come in moltissime materie che esulano dal diritto penale, le sentenze emesse possono incidere fortemente sulla vita dei cittadini coinvolti, allora ci si chiede: è giusto somministrare anche ai magistrati test psicoattitudinali?
Certamente anche quella dei giudici è una funzione estremamente delicata.
Ultimamente, la domanda posta sopra è tornata clamorosamente alla ribalta, a seguito di un caso scoppiato a Catania riguardante il comportamento di un magistrato alquanto bizzarro, certamente non configurabile come un comportamento penalmente rilevante, ma, nei confronti del quale, anche la Procura ha manifestato una certa difficoltà ad individuare se agire con una censura o altro; in tale occasione si è di nuovo tornato a parlare della proposta dei test psicoattitudinali da sempre opposta dai diretti interessati.
E' bene che una funzione così delicata sia affidata solo a coloro che assicurino il rispetto di certe tutele? Ed ancora, è corretto approfondire il pieno godimento delle facoltà di un individuo attraverso la somministrazione di un test?
Certamente il difficile concorso svolto per accedere alla magistratura, non assicura tali verifiche… attendiamo con ansia, dato il difficile periodo storico che stiamo vivendo e la scarsa fiducia dei cittadini nella magistratura, che cosa avverrà!
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Mi chiamo Elsa Sapienza, ho studiato legge e sono diventata avvocato nel 2008.
Da sempre appassionata del diritto di famiglia, ho compreso negli anni che non mi bastava occuparmi di studiare, interpretare ed applicare norme giuridiche, ma, nutrivo un sincero interesse verso la cura delle relazioni tra le persone. Così mi sono avvicinata sempre di più al mondo delle mediazione ed ho approfondito sempre di più le mie conoscenze in tale settore, divenendo prima mediatore familiare, poi mediatore civile e commerciale, penale e scolastico.
Ho fondato l’Associazione Logos Famiglia e Minori, oggi EOS, acronimo di educazione – orientamento – sostegno, affascinata dalla prospettiva di lavorare in sinergia con altri professionisti, offrendo un servizio a 360° alle persone bisognose di un valido supporto ed offrendo loro uno spazio – luogo dove sentirsi accolte e ascoltate attraverso un approccio multidisciplinare.
Sono avvocato specialista in diritto delle persone, delle relazioni familiari e dei minorenni, tutore e curatore speciale dei minori.
Ho frequentato il Master in Situazioni di Affido e Adozione, settore di cui mi occupo da molti anni anche grazie alle esperienze maturate all’interno del mondo dell’associazionismo. Amo fare passeggiate nei boschi soprattutto d’estate, il mare della mia splendida città e viaggiare!