La riforma fiscale che verrà

Il mondo produttivo delle imprese e dei professionisti attende con curiosità la Legge Delega sulla riforma fiscale 2021: i principi cardini del progetto in cantiere dovranno essere equilibrio e, su tutto, coraggio.

Equilibrio tra la giusta aspirazione del contribuente di fare impresa, svolgere un lavoro od esercitare una professione ottenendo una adeguata remunerazione per l'impegno profuso e poter godere legittimamente del risultato economico senza che questo sia smisuratamente intaccato dalla necessità da parte dello Stato di fare fronte alle esigenze della collettività: infrastrutture, sanità, sicurezza, welfare.

Equilibrio nel definire la giusta miscela tra le diverse forme di imposizione diretta ed indiretta che assicurano il gettito necessario al funzionamento della macchina dello stato.

Equilibrio tra il diritto alla riservatezza del cittadino e l'altrettanto importante diritto/dovere del Fisco all'utilizzo di informazioni utili nella lotta all'evasione.

Equilibrio tra l'assicurazione del gettito assicurato dalle entrate erariali e il tempo impiegato occorrente per adempiere agli obblighi tributari.

Ma soprattutto c'è bisogno, di tanto coraggio.

Coraggio di innovare seriamente i processi di formazione delle leggi che hanno creato le convulse sovrapposizioni in cui spesso oggi ci si trova invischiati.

Coraggio della Politica, e mi riferisco alla politica con la "P" maiuscola, nel prendere responsabilmente e liberamente le proprie decisioni nell'indirizzare l'azione di Governo e Parlamento, senza che queste vengano come oggi condizionate e influenzate dalla macchina burocratica della Pubblica Amministrazione. La conoscenza dei meccanismi di funzionamento della macchina amministrativa e burocratica fornita dall'esperienza dei dirigenti della P.A. può ben essere utilizzata quale utile risorsa consultiva e conoscitiva, ma senza che questa si rilevi uno strumento per mantenere uno status quo, a tutela degli interessi particolari della struttura coinvolta ma a nocumento dell'interesse della collettività.

Coraggio di non limitarsi ad adeguare le norme e la prassi al presente ma di voler anticipare il futuro; vedi intelligenze artificiali, cripto valute, blockchain, e tutto il mondo della finanza virtuale.

Coraggio di semplificare le norme e gli adempimenti; Il primo esempio concreto di insuccesso di questa azione è sotto gli occhi di tutti: la dichiarazione dei redditi precompilata. Dopo dieci anni dalla sua prima introduzione è effettivamente utilizzata da circa il 12 per cento dei potenziali fruitori e questo grazie anche al supporto fornito da diversi fiscalisti nella verifica ed integrazione delle dichiarazioni proposte. Si trattava di una buona idea vanificata dalla complicazione di norme ed agevolazioni che si sono accumulate nel tempo. A testimoniarlo le circolari esplicative sulle agevolazioni fiscali fruibili con i modelli dichiarativi che da qualche anno a questa parte superano stabilmente le 300 pagine.

La strada da seguire verso la semplificazione ce la fornisce la fattura elettronica. Vero è che la fattura elettronica generalizzata è stata introdotta quale strumento antievasione ma è vero anche che ha avuto il merito di accelerare l'informatizzazione delle procedure dei soggetti che fanno parte del sistema economico del nostro paese e, malgrado le iniziali perplessità, la maggior parte di contribuenti e professionisti coinvolti non ne farebbero più a meno tanto che molti ne auspicano l'estensione anche ai soggetti ad oggi ancora esclusi dall'obbligo così da poter definitivamente unificare i protocolli amministrativi interni, ora divisi tra gestione dei flussi documentali cartacei ed elettronici.

Prescindendo dalle implicazioni sul gettito e sulla ripartizione del peso delle imposte su consumi lavoro e patrimoni, il desiderio è quello di cogliere nel testo che verrà "equilibrio e coraggio" così come descritti sopra. Incrociamo le dita e non svegliateci: lasciateci sognare.

Meditate contribuenti, meditate.