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Sul Ministro Nordio si è scatenata l'Apocalisse. Tout va bien. Tutto – intendo dire – si può sopportare. Il principio delle intercettazioni è forse uno di quelli fondanti delle indagini in Italia.
Senza questo mezzo, i processi – la gran parte di quelli davvero importanti – non esisterebbero. Diciamocelo.
Però alcune cose dobbiamo precisarle.
La prima. Ho sentito parlare dei magistrati, del Parlamento che non deve essere supino ai PM, di un tentativo politico (non di Nordio personalmente ma della sua scuderia) di raddrizzare i toni facendo virare la questione sui giornalisti, considerati l'anello debole della catena alimentare politica.
I giornalisti si incazzeranno di molto:se li consideriamo la parte sacrificabile del meccanismo rischiamo di commettere un grosso errore anche perché quanto finisce sui giornali lo porta lo Spirito Santo.
La seconda. Tutti possono condividere o criticare quanto sta (cercando ) di fare Nordio in questi giorni. Sono anni che lo dice, è da tempo che il suo pensiero si era già palesato urbi et orbi e quindi non dovrebbe essere una sorpresa il contenuto di certe sue affermazioni (separazione carriere, costo eccessivo delle intercettazioni etc etc).
Ciò che appare distonico con la realtà – non in sincrono per essere in tema – è l'uso cieco dell'artiglieria pesante.
Il Fatto Quotidiano – che personalmente leggo anche perché buon giornale – non solo ha lanciato una petizione contro Nordio accusato di dire bugie,compiere giravolte ed esprimere contraddizioni che ne fanno "un personaggio imbarazzante per una parte della sua stessa maggioranza e soprattutto per ogni cittadino onesto" ma gli ha scatenato contro anche corazzate come Micromega, il vero gotha dell'intellighenzia italiana, anche se un po' a gauche, quella caviar per intenderci.
E qui – in una breve intervista del Fatto di oggi 21 gennaio - leggo che Paolo Flores d'Arcais – di Micromega il Direttore – risponde alla seguente domanda:Quali sono gli aspetti che ritiene più inquietanti tra le uscite e le decisioni del ministro ?
L'annichilamento delle intercettazioni ( va bene, abbiamo capito) e poi la non perseguibilità d'ufficio dei reati, sostituita dall'imputabilità solo dietro querela.
Sogno o son desto ?
Ma Flores d'Arcais dà la colpa a Nordio di quello che è il cuore della Riforma Cartabia ossia il fatto di aver trasformato in reati procedibili a querela tutti quelli che – prima del 30.12.2022 – erano punibili e procedibili d'ufficio ?
E cosa ne può Nordio ?
Oltretutto il 19 gennaio sempre il medesimo (il succitato) ha presentato un Disegno di legge per cercare di aggiornare – diciamo così – la Cartabia, prescrivendo nuovamente la procedibilità d'ufficio per alcuni reati se commessi in un contesto mafioso.
Ciò ha fatto dopo l'episodio occorso a Palermo in cui non si era potuto procedere contro alcuni mafiosi perché mancava la querela per il delitto di lesioni.
Qualcuno può telefonare a Flores d'Arcais?
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