"Mi serve la tua zampa per andare avanti"

Quando dico: ho un cane, dico una sciocchezza. Un cane non si ha: ti viene dato. 

Ad un certo punto della mia vita, mi sono ritrovato a pensare di non voler più pensare:in quel momento è arrivata Kira. 

Con lei, non penso. Vago, giro, passeggio e la mia mente è tornata liscia, polita, come avrebbe detto D'Annunzio. 

Diciamo che un cane ti alliscia i pensieri, fuga le preoccupazioni. Loro rimangono ma tu non ci pensi più come prima. Non ho un cane, ho una vita. 

Riconquistata. Per me – cresciuto con i cani da piccolo, in campagna – e poi soltanto con gli uomini per tutti i giorni a venire, la vita era diventata arida. Forse sono banale, ma io mi sentivo così, inaridito. Prendiamo un cane per Niccolò. In realtà lo presi per me, forse oggi lo posso confessare. Senza Kira avrei perduto quello che significa tornare a prima. Prima di questo mondo per come è diventato, che a volte non mi appartiene più. Invece mi stupisco per la comunità delle persone che amano i cani.

 Sono tanti, tantissimi, e molti di loro mi parlano come mai avrebbero fatto prima.
Prima ero invisibile, oggi sono diventato il padrone di Kira. Un miracolo.
Non pensavo che sarebbe potuto accadere più.
Adesso ti guardo dormire, dopo che oggi siamo andati a Monte Bignone con Niccolò, e penso che senza di te non tornerei più indietro.
Mi serve la tua zampa per andare avanti.
Grazie Kira, per questo anno magico.