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Giuseppe Salvatore Spinello Benintende “Il Marchese di Niscemi” “… fatti e misfatti in quel di Sicilia”

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 Giuseppe Spinello è uno dei tanti Giovani Niscemesi, che dopo gli studi e le due lauree in Economia e Commercio e in Giurisprudenza ha vinto un concorso all'Agenzia delle Entrate ed è andato a lavorare per un decennio nella sede di Bergamo.

È rientrato, alcuni anni fa, ed ora esercita il ruolo di Funzionario nella sede di Ragusa.

Ha scritto diversi saggi sulla Rivista della Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze, collaborando anche ad altre riviste, senza tralasciare il ricchissimo Archivio di famiglia che, fin da giovanissimo, ha occupato il suo tempo libero. I suoi interessi. La sua passione.

Archivio e relativi studi che gli hanno permesso di pubblicare alcune opere di indubbio interesse e di cui ci siamo occupati in altre recensioni.

La prima opera: "Il Marchese e il serafico velo della Madonna". Un intrigante librettino che si occupa del "misterioso fuoco", che la notte del 14 maggio 1769 alle ore 20.00 incenerisce il Sacro Velo della Madonna SS. del Bosco di Niscemi che si trovava nella Chiesa Madre.

Questo incipit mette in mostra tutte le usanze, buone e cattive, i rapporti di odio/amore, i matrimoni combinati tra giovani della borghesia feudale.

La seconda opera: "Il Marchese e la misteriosa fine di Parachiazza". Parachiazza, di cui ci si occupa in questo testo, è Mario, il figlio del feroce Bandito che ha terrorizzato per diversi anni le nostre contrade. E anche quelle vicine.

 Una storia drammatica anche per la borghesia agraria della nostra Città. Infatti il 7 aprile 1864 viene ucciso il sindaco di Niscemi, Salvatore Masaracchio, potremmo dire "per futili motivi". Alcuni storici che si sono occupati dell'argomento, hanno informazioni diversi, sul luogo dove avvenne il delitto. E sull'orario. Ma sono dettagli. Anche se importanti. Ma che dimostrano le difficoltà di occuparsi di ricerca storica.

Ed incombe la necessità di un'opera di "decontaminazione delle memorie", è anche il titolo di un bellissimo libro di Alberto Cavaglion, affinché si metta mano ad un lavoro di revisione e riequilibrare il rapporto tra storia e memoria evitando le contraddizioni.

Terza opera: "Il Marchese di Niscemi e l'eroe di Forte dei Marmi".

Un'opera delicatissima, che si occupa dello sbarco delle Forze alleate il 10 luglio 1943. Un'improvvisa visita di un amico di avventure giovanile del Marchese, il capitano Giuseppe Granieri che guidava una compagnia di fanteria, accorso a Niscemi in attesa dello sbarco.

Queste tre opere fanno parte della nuova pubblicazione, di cui ci stiamo occupando: "Il Marchese di Niscemi" Collana Nuove voci, editore Albatros,€.12.50,

Vien da chiedersi: Ma chi è questo Marchese che vive dal 1769, è presente nell'omicidio del sindaco Masaracchio, a metà Ottocento, e ce lo troviamo durante lo sbarco alleato nel 1943? 

Il Marchese è Tommaso Masaracchio, figura mitica del Risorgimento locale, che Giuseppe Spinello colloca in ambiti diversi a testimonianza di una presenza dura a morire.

E per comprendere questa sua longevità bisogna leggere per intero il sottotitolo di questo libro: "Da antiche cronache storiche e romanzate di fatti e di misfatti in quel di Sicilia". Un libro che abbraccia il Settecento, l'Ottocento e il Novecento.

Il modello di indagine, partendo da Personaggi ed episodi locali, li contestualizza in ambiti diversi, temporali e ambientali. È la cosiddetta "micro storia" che, negli Anni Sessanta ha suscitato pareri interessanti.

Ora cosa è accaduto tra la pubblicazione dei tre volumetti e questo ultimo testo, "Il Marchese di Niscemi", editore Albatros, Collana "Nuove voci", che li ingloba tutti e tre?

Ce lo spiega nella Prefazione Barbara Alberti. "Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire. Questo è l'animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all'albero maestro per vie delle sirene, l'altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell'orizzonte. L'editore, che è l'artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell'editoria italiana. E se non credete ai premi, potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è tra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per essere lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, con altre rotte. Altre voci, Altre stanze".

Giuseppe Salvatore Spinello Benintende entra in una casa editrice che saprà valutare al meglio le sue future opere. E lo merita. 

 

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