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Da quando la fattura elettronica per i forfettari?

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Giorni di intenso lavoro sono questi nelle aule del Parlamento, impegnato nell'approvazione della Legge di Stabilità per il 2022 e del Decreto Fiscale collegato alla legge di bilancio per il prossimo anno. Tra le novità in discussione c'è anche l'estensione della fatturazione elettronica ai contribuenti in regime forfettario e agli altri soggetti finora esonerati.

Una delle finalità dei provvedimenti in corso di approvazione, ufficialmente dichiarata dal Governo, è quella di prevenire e contrastare l'evasione fiscale, pertanto una delle misure più accreditate è quella dell'estensione dell'obbligo di fatturazione elettronica anche ai forfettari che oggi rappresentano 1,5 milioni di partite IVA, alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche che non abbiano superato 65.000 euro di proventi nell'anno precedente; lo scopo è proprio quello di andare a ridurre i "buchi" di fatture non tracciabili in caso di controllo da parte dell'amministrazione finanziaria.

L'altra richiesta fatta a Bruxelles è quella dell'estensione temporale dell'obbligo di fatturazione fino al 31 dicembre 2024. Il fiato sospeso su questa proposta è rimasto fino all'ultimo in quanto è necessario il benestare della Commissione Ue, ed anche questo è arrivato. In particolare nella giornata dell'Immacolata 08-12-2021 il Comitato dei Rappresentanti Permanenti ha dato il suo consenso sia all'estensione dell'obbligo di fattura elettronica anche ai contribuenti in regime di flat tax (forfettari e minimi) sia alla possibilità per l'Italia di estendere l'obbligo di fattura elettronica fino al 2024.

A questo punto quello che interessa davvero ai contribuenti forfettari è capire però quando entrerà in vigore questo obbligo. A livello legislativo i prossimi passi sono i seguenti:

  • ottenere il via libera definitivo in uno dei prossimi Consigli dell'Unione Europea;
  • pubblicazione del via libera sulla Gazzetta ufficiale comunitaria;
  • introdurre una norma di diritto italiano che inserisce questo obbligo nel nostro ordinamento, e qui un'occasione ghiotta per il Governo è rappresentata dalla legge di bilancio 2022.


Infatti, l'Italia ha concordato con l'Unione Europea, nell'ottica di una stretta all'evasione fiscale e in attuazione di quanto previsto con il P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che entro la prima metà del 2022 saranno messe in campo una serie di misure per rafforzare la lotta al sommerso e al non dichiarato; su questo piano di azione rientra anche la riduzione del limite all'utilizzo dei contanti a 999,99 euro dal 01-01-2022.

Sappiamo tutti che nel nostro paese il problema dell'evasione fiscale è un tema caldo che si è intensificato negli anni. A rimetterci i contribuenti che devono sobbarcarsi le tassazioni più alte rispetto a quelle che dovrebbero se tutti pagassero le imposte. La fattura elettronica consente moltissimi vantaggi: risparmio di tempo, costi e spazio con il superamento del cartaceo, che si traduce anche in un minore impatto ambientale, fino a una semplificazione più generale a livello contabile; ma la fattura elettronica consente anche una maggiore tracciabilità delle transazioni commerciali e per questo diventa uno strumento fondamentale nella lotta contro l'evasione fiscale.

Se anche questi ultimi step previsti daranno esito positivo, l'obbligo della fattura elettronica per le partite Iva in flat tax dovrebbe scattare entro la metà del 2022 e interesserà circa 1,5 milioni di contribuenti. In questo modo il fisco potrà disporre di informazioni ancora più dettagliate su questi contribuenti e verificare il rispetto dei requisiti per poter usufruire del regime forfettario, nonché avrà in mano un report sull'evasione Iva e sulle misure per combattere il fenomeno di chi non fattura le cessioni di beni e servizi.

Meditate contribuenti, meditate.

 

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