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Cyber-bullismo, emergenza per il paese: qui il rapporto del Censis
Cyber-bullismo, una autentica piaga della società italiana in crescita esponenziale, se non incontrollata, soprattutto nelle scuole.
E´ quanto emerge dal Rapporto Censis, presentato il 10 marzo 2016, al termine di una ricerca che ha coinvolto, attraverso la somministrazione di un´intervista, 1727 dirigenti scolastici del Paese, e ha condotto all´individuazione del web come il luogo per antonomasia nel quale vive e prospera il cyber-bullismo.
Ma non solo: per quasi la metà dei dirigenti intervistati il triste fenomeno si consuma anche all´esterno, nei tradizionali luoghi aggregativi dei giovani, per il 35% nel percorso casa-scuola e per il 24% all´interno degli istituti scolastici.
Il Rapporto rivela il grado di pericolosità, estrema, del fenomeno: in poco più della metà dei casi (51%) è stato chiesto e ottenuto l´intervento delle autorità, mentre, a prescindere da ciò, oltre la metà dei dirigenti sono stati costretti a fare i conti con autentiche emergenze, quali l’invio di foto o video a sfondo sessuale, e addirittura l´adescamento nel web.
Il Rapporto comprova anche quanto acquisito da studiosi e media riguardo la scarsa attitudine degli adulti, ed in particolare dei familiari, a contrastare adeguatamente il cyber-bullismo.
A giudizio dei quattro quindi dei dirigenti scolastici intervistati, i genitori, di fronte a situazioni di questo genere, tendono a minimizzarle. In ogni caso, gli adulti appaiono come sostanzialmente estranei rispetto all´utilizzo del web da parte dei ragazzi.
Quasi il 40% delle Scuole, segnala ancora il Rapporto Censis, ha intrapreso percorsi virtuosi per contrastare il fenomeno, ma a giudizio dei dirigenti, l´ostacolo maggiore è rappresentato da una scarsa compartecipazione degli adulti.
In allegato il Rapporto.
E´ quanto emerge dal Rapporto Censis, presentato il 10 marzo 2016, al termine di una ricerca che ha coinvolto, attraverso la somministrazione di un´intervista, 1727 dirigenti scolastici del Paese, e ha condotto all´individuazione del web come il luogo per antonomasia nel quale vive e prospera il cyber-bullismo.
Ma non solo: per quasi la metà dei dirigenti intervistati il triste fenomeno si consuma anche all´esterno, nei tradizionali luoghi aggregativi dei giovani, per il 35% nel percorso casa-scuola e per il 24% all´interno degli istituti scolastici.
Il Rapporto rivela il grado di pericolosità, estrema, del fenomeno: in poco più della metà dei casi (51%) è stato chiesto e ottenuto l´intervento delle autorità, mentre, a prescindere da ciò, oltre la metà dei dirigenti sono stati costretti a fare i conti con autentiche emergenze, quali l’invio di foto o video a sfondo sessuale, e addirittura l´adescamento nel web.
Il Rapporto comprova anche quanto acquisito da studiosi e media riguardo la scarsa attitudine degli adulti, ed in particolare dei familiari, a contrastare adeguatamente il cyber-bullismo.
A giudizio dei quattro quindi dei dirigenti scolastici intervistati, i genitori, di fronte a situazioni di questo genere, tendono a minimizzarle. In ogni caso, gli adulti appaiono come sostanzialmente estranei rispetto all´utilizzo del web da parte dei ragazzi.
Quasi il 40% delle Scuole, segnala ancora il Rapporto Censis, ha intrapreso percorsi virtuosi per contrastare il fenomeno, ma a giudizio dei dirigenti, l´ostacolo maggiore è rappresentato da una scarsa compartecipazione degli adulti.
In allegato il Rapporto.
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