La Regione Puglia sta lavorando alla concretizzazione di un progetto per la esecuzione di pene alternative nei confronti dei detenuti. Lo hanno confermato, in occasione del convegno ´La nuova esecuzione penale nella Legge delega n. 67/2014´, l´assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Sebastiano Leo, il presidente del consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, e il direttore del carcere di Bari, Lidia De Leonardis. L´iniziativa, infatti, è partita con il protocollo di collaborazione tra l´assessorato regionale al Welfare e il carcere barese, siglato nell´estate 2014, per l´attuazione del diritto allo studio e alla formazione professionale di soggetti in esecuzione penale. "Il carcere - ha spiegato De Leonardis - molto spesso è manovalanza, soprattutto di quella fascia bassa di detenuti che hanno una pericolosità sociale limitata o non l´hanno affatto, per quelle che sono le compagini criminali. Quindi è giusto che queste persone, che creano poco allarme sociale, possano scontare la loro pena al di fuori". "La proposta alla quale abbiamo pensato - ha aggiunto - consente di prendere in carico queste persone accompagnandole in un piano di adattamento individualizzato. Questa parte sarà coperta dal terzo e quarto settore selezionato dalla Regione: si pensa o a un sistema di voucher ma anche ad una struttura di dimora sociale. E speriamo che questa fase sperimentale parta dalla Puglia perché terra di confine per la mafia". Leo ha assicurato che la Regione "sta lavorando al bando: cercheremo nelle prossime settimane di completarlo - ha aggiunto - per poi condividerlo col parternariato e con le cooperative sociali, anche attraverso l´assessorato al Welfare. Noi abbiamo i fondi" europei, ha proseguito, "destinati alla inclusione sociale e infatti sono questi che vogliamo utilizzare. Le risorse sono tante ma bisogna investirle, andando a scommettere su queste persone che hanno sbagliato ma alle quali dobbiamo dare dignità". La Regione Puglia, ha sottolineato Loizzo, "è impegnata a realizzare alcune buone pratiche, progetti che puntano al reinserimento di chi ha piccole colpe, ma che allo stesso tempo agiscono a favore dell´intera società civile, riducendo la recidiva penale"
Fonte: Ansa
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