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Covid-19: Fake News, Task Force e polemiche utili?

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 Che gli italiani fossero tra i più fantasiosi e creativi della popolazione terrestre lo sapevamo, ma che fossero pure tra i più inclini a cadere nelle trappole delle fake news no.Con l'avvento dei social, la facilità e la velocità di diffusione delle notizie e della comunicazione, questo malcostume che, occorre dirlo, non è di esclusivo appannaggio di noi italiani, ha raggiunto dimensioni non più tollerabili e per certi versi destabilizzanti.

Anche durante la drammatica fase di emergenza covid-19 che ci costringe da ormai un mese a casa, "i leoni" delle fake news non hanno smesso di diffondere ed infestare i social e il web di notizie sull'epidemia prive di ogni fondamento e di rigore scientifico.

Dal virus creato nel fantomatico laboratorio di Wuhan, alla diffusione di notizie su miracolosi farmaci e vaccini, come il video creato ad arte da due nostri connazionali che trovandosi a Mosca acquistavano farmaci del tutto inefficaci per il semplice raffreddore e spacciati come la panacea di tutti i mali. Ed ancora la diffusione di documenti e comunicati ufficiali attribuiti a questo o a quel Ministero che davano raccomandazioni per come contrastare la pandemia e così via.

In questo momento particolarmente difficile dove per poter contrastare e contenere la diffusione della pandemia, al di là delle cure e degli sforzi immani sostenuti dal personale sanitario di tutte le strutture sanitarie e del loro eroico personale, molto e forse in maniera decisiva dipende dal comportamento responsabile di ogni singolo, capite bene quanto possa essere deleteria la diffusione di notizie assolutamente infondate e fuorvianti. Chi non è nelle condizioni o chi non è stato messo nelle condizioni di possedere quegli strumenti cultuali, di conoscenza e di senso critico, è evidente che può diventare facile preda di chi con apposite strategie condizionanti e destabilizzanti mette in campo fake news per raggiungere i propri scopi commerciali, economici e a volte anche politici

 Per poter contrastare questo pericoloso fenomeno, soprattutto in questo periodo di emergenza mondiale, il Governo, con il sottosegretario all'Editoria Andrea Martella, ha deciso di organizzare una vera e propria Task Force.

Sono stati chiamati a far parte di questo organismo oltre che alcuni rappresentanti del Ministero della Salute, della Protezione Civile e dell'Agcom, anche alcuni tra i più esperti, a titolo gratuito, nel settore della comunicazione, del giornalismo, specialisti del fact-checking come Riccardo Luna (giornalista ), Francesco Piccinini(direttore di Fanpage), David Puente (responsabile fact-checking per il giornale online Open), Ruben Razzante (professore di diritto dell'informazione alla Cattolica di Milano), Luisa Verdoliva (docente di Elaborazione dei segnali multimediali alla Federico II di Napoli), Giovanni Zagni (direttore di Pagella Politica), Fabiana Zollo (ricercatrice sui flussi informativi online alla Ca' Foscari di Venezia). Dell'unità è stato pure chiamata a farne parte il medico Roberta Villa, già collaboratrice del sito anti-bufale dell'Ordine nazionale dei medici che collabora con lo sportello on line " Dottore... ma è vero che?della FNOMCEO per rispondere ai dubbi più comuni sulla salute.

Il sottosegretario Martella ha spiegato che lo scopo della Task Force è quello di controllare la veridicità dei fatti e delle notizie diffuse per combattere le cattive informazioni, che potrebbero indurre a comportamenti sbagliati e nocivi, soprattutto in questa fase assai delicata per la sorte della salute di tutti i cittadini.


 L'istituzione della Task Force ha suscitato oltre che una polemica politica alimentata dalle dichiarazioni della Meloni, leader di FdI, secondo la quale è in atto un tentativo di limitazione della libertà di pensiero degli italiani, anche dubbi di alcuni del giuristi e della comunicazione in generale che hanno posto dubbi sulla costituzionalità di questo provvedimento.

Tra questi ultimi l'avv. Andrea Pruiti Ciarello, consigliere di amministrazione della Fondazione Einaudi, che con un proprio scritto pubblicato sul portale della Fondazione ha posto vari interrogativi sulla legittimità del provvedimento in relazione all' art. 21 della Cost. che sancisce la libertà di pensiero . " In che modo opererà questa task force? Che poteri pretenderà di esercitare? Su quale base sarà stabilito quali sono le cattive informazione da censurare?

Il sottosegretario Martella nel replicare alle critiche ha così dichiarato: "Evita lo scompiglio e tutela la salute dei cittadini. Combatte la disinformazione, non le opinioni".

Ed ancora così ha dichiarato partecipando ad una recente trasmissione televisiva." Ho dedicato tutta la mia vita per la difesa della libertà e dei valori della nostra Costituzione". E non si sarebbe mai sognato di mettere in discussione ed intaccare minimamente la libertà di pensiero.

Ed ancora così ha dichiarato partecipando ad una recente trasmissione televisiva." Ho dedicato tutta la mia vita per la difesa della libertà e dei valori della nostra Costituzione". E non si sarebbe mai sognato di mettere in discussione ed intaccare minimamente la libertà di pensiero.

Anche il professore Ruben Razzante, docente di Diritto dell'Informazione all' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, fondatore del portale www.dirittodellinformazione.it che fa parte della task-force sembra indirettamente rispondere, in un'intervista pubblicata da famigliacristiana.it alle critiche diffuse da alcuni." la Task Force avrà il compito di combattere la disinformazione in materia di Covid-19, al fine di scongiurare il rischio di comportamenti sbagliati rispetto alle misure di contenimento. Ed ancora«La task-force non vuol essere un Ministero della Verità o una sorta di Santa Inquisizione, bensì una struttura di supporto in grado di offrire agli utenti criteri di discernimento nell'individuazione delle fake news….. non ci occuperemo di opinioni perché il libero esercizio del diritto di critica è sacro, bensì di fake news dannose per la salute dei cittadini. "

La vis polemica è stata da sempre il sale della democrazia, ma in questo caso: siamo proprio certi che le polemiche saranno utili a sconfiggere il coronavirus?

 

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