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Per comprendere come le fake news siano divenute un problema ora dobbiamo interrogarci sulla mutata ecologia dell'informazione e prendere in prestito ciò che abbiamo appreso dalle varie scienze sociali sul modo in cui le persone si informano e prendono decisioni.
Si tratta di fare uno sforzo sia multidisciplinare sia di analisi di sistema, considerando i vari livelli del problema che entrano in gioco. In questo contributo discutiamo dell'interazione tra la razionalità limitata dei cittadini, le caratteristiche delle reti sociali online come l'omofilia, la natura delle piattaforme online e il fenomeno della echo chamber (anche detta camera dell'eco, ossia un fenomeno che fa riferimento a una situazione nella quale una persona riceve una serie di informazioni o idee che rafforzano il suo punto di vista, senza avere accesso ad altre risorse che potrebbero fargli avere una visione più critica / obiettiva della situazione).
Nell'ultima parte analizziamo un possibile modello di sintesi che mette insieme i diversi livelli di analisi ed elementi che entrano in gioco nella nuova ecologia dell'informazione e rendono possibile la diffusione di fake news. In conclusione, presentiamo una riflessione su possibili rimedi mantenendo l'idea di un approccio di sistema.
L'espressione «notizie false» è entrata recentemente nel dibattito politico e non solo: l'attenzione a come le persone trovano e utilizzano le informazioni online evidenzia una crescente preoccupazione per l'impatto che le piattaforme digitali ampiamente diffuse hanno, e possono avere, sulla vita democratica e sociale delle nostre società.
La letteratura scientifica ha concentrato la sua attenzione sulle mutazioni dell'ecologia dell'informazione dovute alla comparsa dei social media e sulle relative implicazioni per la ricerca nelle scienze sociali. Su questo tema esiste ormai una vasta letteratura scientifica e persino riviste accademiche. Soltanto in tempi relativamente recenti, il fenomeno delle fake news e la loro diffusione in particolare attraverso i social media sono divenuti oggetto di studio dal punto di vista scientifico. Solo più recentemente la ricerca ha iniziato a esplorare gli effetti delle varie forme di disinformazione online, le loro caratteristiche e il modo in cui influenzano le interazioni sociali online e il pensiero umano. Si tratta di un compito non semplice poiché richiede diversi livelli di analisi, tuttavia si possono affrontare più aspetti del problema grazie alla letteratura scientifica.
Una volta chiarito che le persone usano scorciatoie mentali, è più facile capire come le informazioni vengono consumate online dove spesso gli individui sono costretti, dal contesto o dal design degli strumenti comunicativi che utilizzano. Un pregiudizio rilevante in questo caso è il «bias di conferma», la tendenza a selezionare informazioni che confermano ciò che già crediamo. Tale bias potrebbe servire a rassicurare la nostra identità personale e sociale; questo è il motivo per cui resistiamo ad accogliere informazioni che cambiano il modo in cui vediamo noi stessi e come siamo visti dal nostro gruppo elettivo. Un'altra forte tendenza che ci caratterizza è quella di rimanere facilmente persuasi dalla «prova sociale», ossia di credere che qualcosa sia vero solo se in molti lo credono.
E'importante sottolineare che le persone sono influenzate non solo dalle caratteristiche individuali, ma anche dalle reti sociali di cui fanno parte e in particolare dalla posizione che occupano in queste reti. Questo aspetto diventa ancora più rilevante nel contesto online. Quando utilizziamo piattaforme come Facebook o Twitter, siamo calati in una rete di relazioni con altre persone.
Ad esempio, in Facebook, siamo parte di una rete sociale che include noi stessi e i nostri «amici» su quella piattaforma. Le interazioni che abbiamo sulla piattaforma sono condizionate dal fatto di essere parte di questa rete sociale. Per cominciare, le informazioni che circolano sulla nostra pagina iniziale di Facebook provengono in gran parte dalla nostra rete sociale di contatti sulla stessa piattaforma.
Come si può immaginare, questo particolare contesto di ricezione delle informazioni rende più probabile la diffusione di alcune notizie rispetto ad altre. Facebook come piattaforma favorisce alcune forme di contenuto rispetto ad altre; le reti sociali su Facebook hanno le caratteristiche tipiche delle reti sociali offline. In particolare, nelle nostre reti sociali abbondano persone che la pensano come noi; la logica di condivisione nelle reti sociali non segue necessariamente quella di avere un'informazione completa, nel senso che non si basa sul valore di precisione o verità dell'informazione che viene condivisa.
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Sono un’appassionata di diritto delle nuove tecnologie e lo faccio da Avvocatessa e giornalista, studiando, applicando e raccontando le regole e le politiche dell’innovazione in ambito nazionale ed europeo.