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Con parere n. 571 del 10 marzo 2020, il Consiglio di Stato, comm. Spec., ha fatto alcune precisazioni in merito alle modalità di svolgimento delle udienze pubbliche, così come previsto dal dPCM dell'8 marzo 2020. Questo decreto ha disposto con riferimento alla giustizia amministrativa «lo svolgimento delle udienze pubbliche e camerali che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti mediante collegamenti da remoto con modalità idonee a salvaguardare il contraddittorio e l'effettiva partecipazione dei difensori alla trattazione dell'udienza». Orbene, ad avviso del Consiglio di Stato, anche l'attività consultiva potrà essere svolta secondo queste modalità, non essendo presenti il pubblico e i difensori, ma solo i magistrati componenti la Sezione o la Commissione speciale.
Ma quanto è compatibile tale modalità con il sistema normativo vigente?
Il Consiglio di Stato precisa che la previsione di ricorrere a detta modalità di collegamento da remoto stabilita dal su menzionato decreto ed estesa a tutto il territorio nazionale dall'art. 1, d.P.C.M 9 marzo 2020 trova conferma in altre norme.
Si pensi, ad esempio:
Secondo il Consiglio di Stato, queste norme, pur riguardando l'attività amministrativa in generale, possono tranquillamente essere estese anche all'attività consultiva del Consiglio di Stato (e anche all'attività giurisdizionale in generale - n.d.r.). E ciò in considerazione del fatto che dal contesto normativo su citato è chiaro l'indirizzo seguito dal legislatore, ossia potenziare e incentivare il più possibile il ricorso agli strumenti telematici.
Il collegamento da remoto per lo svolgimento dell'adunanza, a parere del Consiglio di Stato, «è conseguentemente modalità alternativa allo svolgimento in aula dei lavori purché sia garantita la riservatezza del collegamento e la segretezza. Peraltro tale modalità consente di tutelare la salute dei magistrati componenti la Sezione, o la Commissione speciale, senza pregiudicare il funzionamento dell'Ufficio (che continuerà ad operare a pieno regime), rispondendo altresì alle direttive impartite dal Governo, proprio in questa fase di emergenza, in materia di home working o smart working, senza oneri per le finanze pubbliche.
La ratio di tale parere è la stessa che ha ispirato la previsione su menzionata con riferimento all'attività giurisdizionale, ossia consentire lo svolgimento delle udienze per le quali non è necessaria la presenza di parti diverse dai difensori mediante il collegamento da remoto. Anche in queste ipotesi, tale modalità:
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Il mio nome è Rosalba Sblendorio. Sono una persona estroversa e mi piace il contatto con la gente. Amo leggere, ascoltare musica e viaggiare alla scoperta delle bellezze del nostro territorio. Adoro rigenerarmi, immergendomi nella natura e per questo, quando posso, partecipo ad escursioni per principianti. Ho esercitato la professione da avvocato nel foro di Bari. Per molti anni ho collaborato con uno Studio legale internazionale, specializzato in diritto industriale, presso il cui Ufficio di Bari sono stata responsabile del dipartimento civile e commerciale. Mi sono occupata prevalentemente di diritto civile, diritto commerciale e diritto della proprietà intellettuale.