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Cnf ha incontrato Bonafede, un passo verso il disgelo, toni ridondanti ma risultati stanno a 0

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​Un incontro che va segnalato come una novità positiva ma che, almeno al momento, non porta a casa alcun risultato concreto, soprattutto in relazione a quei temi che, ultimamente, hanno più mercato la distanza tra l'avvocatura e il Ministero di giustizia, presieduto dal ministro, e avvocato, Alfonso Bonafede. Ed anche il comunicato stampa emesso dal Consiglio Nazionale Forense al termine dell'incontro, avvenuto il 15 scorso, pur se in qualche modo ridondante nella forma e nelle espressioni, tradisce l'assoluta carenza di impegni concreti, dalla prescrizione alle numerose pressanti richieste degli avvocati riguardo la riforma del processo civile, semplicemente annunciata nel comunicato, e, soprattutto, in relazione ai costi per l'accesso alla giustizia da parte dei cittadini, tra i quali l'aumento spropositato del contributo unificato, e al intasamento dei Tribunali. Insomma, l'impressione è che le due parti si siano semplicemente confrontate ma che i risultati, al momento, siano a 0. E comunque il testo del comunicato stampa:

"Il Consiglio Nazionale Forense, nella persona del consigliere Andrea Pasqualin, e l'Organismo Congressuale Forense, nelle persone del coordinatore Giovanni Malinconico e del segretario Vincenzo Ciraolo, hanno incontrato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sul tema della riforma del processo civile. I rappresentanti dell'Avvocatura hanno condiviso l'esigenza di coltivare con sollecitudine iniziative volte a promuovere efficienti risposte alla domanda di giustizia, nella giurisdizione e anche prima e fuori della stessa. Hanno preso atto con favore dell'impegno del Ministro, anche nella direzione dell'investimento in risorse, e hanno rappresentato, oltre che la necessità di un intervento di natura strutturale sulla giurisdizione, che miri anche ad un vero ed efficace ammodernamento tecnologico e telematico del processo, l'imprescindibile esigenza della salvaguardia, nel caso di riforme delle regole del processo, dei necessari spazi di esercizio del diritto di difesa. Il Ministro ha precisato che il dialogo fattivamente iniziato proseguirà in modo serrato nelle prossime settimane"

 

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