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Nel primo film (Il Socio, ndr) Tom Cruise interpreta il ruolo di un praticante avvocato che si occupa di diritto commerciale e tributario, nel secondo film – a tratti horror - Keanu Reeves interpreta il ruolo di un avvocato penalista. Cosa hanno in comune questi due film? Semplice: entrambi i protagonisti entrano in un megastudio legale (law firm), nel secondo caso diretto da un avvocato interpretato da Al Pacino. Nel primo film il protagonista entra nello studio direttamente dall'università, nel secondo proviene da un piccolo studio di provincia (il suo).
Questi due film ci offrono due spunti di riflessione comuni. Il primo riguarda l'organizzazione di questi megastudi, che negli Stati Uniti sono vere e proprie società, capitalizzate e gerarchicamente ordinate. Studi che hanno anche rapporti con il mondo politico, diretti e non mediati da associazioni forensi come in Italia, in quanto spesso loro associati intraprendono la carriera politica, localmente o a Washington.
Non dispongo di statistiche al riguardo, ma sarei curioso di sapere se questi grandi studi legali costituiscano la base dell'avvocatura americana oppure se negli Stati Uniti prevale – come in Italia – la figura dell'avvocato civilista di provincia ovvero, per dirla in termini socio-giuridici, prevalga il mandamentalismo dell'avvocatura suburbana.
Il secondo spunto di riflessione riguarda le trappole nelle quali possono cadere gli avvocati all'inizio della professione.
C'è poco da fare: così come l'iscrizione all'università è un salto nel buio (non sai cosa ti aspetta) anche il passaggio dall'università alla professione oppure dalla professione esercitata in un contesto provinciale a un contesto metropolitano, possono nascondere rischi per il giovane avvocato.
Non è tanto (non è solo) una questione d'inesperienza, perché anche avvocati esperti, con molti anni di carriera alle spalle, possono ritrovarsi in difficoltà davanti a un certo tipo di cliente o un certo tipo di collega.
Oltre a questi due spunti comuni, aggiungiamo un ulteriore spunto di riflessione per ciascuno di questi due film.
Nel primo film Gene Hackman interpreta il ruolo di un avvocato tributarista, ruolo che ricoprirà successivamente anche in Under suspicion. Nello stesso film si parla di un illecito, in parte deontologico e in parte penale, che si definisce sovrafatturazione e che consiste nel chiedere al cliente nella fattura un pagamento maggiore rispetto a quello concordato. Questo elemento c'introduce nella specializzazione. In una metropoli l'avvocato deve essere specializzato per poter lavorare, da solo o in uno studio più o meno grande. Inprovincia vale l'inverso: l'avvocato deve occuparsi di più materie, per venire incontro alle esigenze di una diversa clientela.
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