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Cimiteri preda del racket. Dai falsi mendicanti ai parcheggiatori, cittadini vessati anche dopo il decreto Minniti

2 novembre, Commemorazione dei Defunti.
Come ogni anno, anche oggi saranno decine di milioni le italiane e gli italiani che si recheranno nei cimiteri per rendere un saluto ai propri cari. Come ogni anno, in molte aree del paese, in queste aree pubbliche, ed in particolare nei piazzali di sosta ad esse antistanti, andranno in scena condotte che nulla hanno a che fare non solo con la pietas di questi luoghi sacri, ma anche con il rispetto della legalità che dovrebbe essere assoluto sempre e dovunque, ma tanto più nei luoghi come quelli di cui discutiamo.

Invece, non sempre è così. Da Bolzano fino agli estremi lembi della Sicilia, oltre al Racket su tombe ed appalti, che ha portato anche negli ultimi anni alla emissione di provvedimenti cautelari a seguito di inchieste che hanno dimostrato, in molti casi, l´esistenza di condotte compiacenti tra bande criminali e pubblici funzionari chiamati a controllare, le aree in questione, pubbliche per antonomasia, saranno presidiate, oltre che da appartenenti ai corpi della polizia municipale, spesso in alta uniforme per le manifestazioni e i cortei che, Fasce tricolori in testa, si snoderanno per i viali alberati dei cimiteri, anche da parcheggiatori abusivi e gente di malaffare di ogni specie.

Poveri alla ricerca di elemosine, di un sostegno economico? Quasi sempre no: i mendicanti sono Infatti regolarmente estromessi dalle organizzazioni criminali che controllano queste aree dalle quali può essere tratto un ingente reddito, che non è solo economico, ma che può essere anche declinato sotto forma di potere di ricatto e di intimidazione, sia pure mascherato da una richiesta di elemosina o di intervento.

Ecco perché i protagonisti di questo mercato illegale, spesso tollerato colpevolmente dalle pubbliche amministrazioni e dei sindaci, sono quasi sempre minori. Per meglio dire, sono adulti che utilizzano i minori, in modo da edulcorare ogni possibilità di intervento delle forze dell´ordine o degli agenti di polizia municipale, o comunque, nel caso di un intervento di un pubblico ufficiale particolarmente zelante, in modo da ridurne le conseguenze in termini di sanzioni e di denunce. che, comunque, non appaiono ad essi particolarmente temibili, in quanto si tratta, quasi sempre, di pregiudicati, che non hanno nulla da temere.

Ma cosa possono fare le pubbliche amministrazioni e le comunità locali? Possono far molto, utilizzando, per esempio le possibilità offerte dal Decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 21 aprile 2017 insieme alla legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48.

Si tratta di un pacchetto di misure che potenziano l´intervento degli enti territoriali e delle forze di polizia nella lotta al degrado delle aree urbane, con un approccio che privilegia il coordinamento delle forze e la programmazione di interventi integrati.
Ecco allora le principali novità introdotte dal decreto legge, così come modificato in sede di conversione, che possono fare in modo che questi comportamenti, dei quali abbiamo parlato, non abbiano a ripetersi.

I patti per la legalità
I sindaci, innanzitutto, possono sottoscrivere con i Prefetti i patti di sicurezza urbana: essi individuano, in relazione alla specificità dei contesti, interventi per la sicurezza urbana volti a perseguire, tra gli altri, i seguenti obiettivi: prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente degradate;
promozione del rispetto della legalità, anche mediante iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, comprese l´occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici.
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Maggiori poteri ai Sindaci
Sono introdotte modifiche al testo unico delle leggi sull´ordinamento degli enti locali (d.lgs. n. 267/2000) volte a rafforzare i poteri di intervento dei sindaci.
Le ordinanze contingibili e urgenti che il sindaco può adottare, quale ufficiale del Governo ex art. 54 T.U. Enti locali, sono dirette a prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l´insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l´accattonaggio con impiego di minori e disabili, o fenomeni di abusivismo, quale l´illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all´abuso di alcool o all´uso di sostanze stupefacenti

Lotta contro il fenomeno dei parcheggiatori abusivi
Con una modifica all´art. 7 del Codice della Strada si prevede che, salvo che il fatto costituisca reato, l´esercizio abusivo (anche avvalendosi di altre persone) o l´induzione all´esercizio abusivo dell´attività di parcheggiatore o guardiamacchine sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 3.500 euro.
In caso di impiego di minori o di reiterazione, la sanzione amministrativa pecuniaria è aumentata del doppio.
In ogni caso si applica la sanzione accessoria della confisca delle somme percepite.

Come si capisce, le misure adesso ci sono. Spetta quindi ai sindaci farle applicare.


 

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