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«Com´è ´sta Bellucci? Sor Giudice, vestita nun sa de gnente...". Piero Cenci, quarant´anni con la Toga

«Quando i giudici non indossavano lo spezzato». Un libro racconta Piero Cenci uomo, padre e magistrato
Verrà presentato venerdì 7 novembre alla Sala dei Notari di Perugia
Il rigoroso rispetto della legge, la tutela dei diritti, la difesa dei deboli. Sono questi i valori che ha saputo trasmettere il magistrato Piero Cenci autore di un bel libro pubblicato per volere dei figli otto anni dopo la sua morte. «Quando i giudici non indossavano lo spezzato», edito da Futura edizioni, 14 euro, diritti d´autore in beneficenza, è un testo divertente che raccoglie i ricordi umani e professionali di 40 anni trascorsi con la toga. Racconti ironici sulla variegata umanità messi nero su bianco per alleviare la sofferenza della malattia che lo ha accompagnato durante gli ultimi mesi di vita.
Il più giovane pretore d´Italia Tutto cominciò con un telegramma il 19 novembre del 1965 quando il più giovane pretore d´Italia «iniziò un´avventura esaltante con i colleghi anziani che pretesero da subito il ´tu´ rifilandogli i fascicoli rognosi». Qualche giorno dopo ecco la reprimenda del Primo Presidente della Corte che non aveva gradito l´accostamento giacca blu a doppio petto e pantalone grigio di flanella: «Lo spezzato non si addiceva al decoro di un magistrato».
Quello strano testamento Nei capitoli – ognuno si caratterizza per un disegno diverso dei nipoti Michelangelo e Giovanni che hanno realizzato anche l´immagine di copertina – viene sottolineata la solennità della camera di consiglio. In una circostanza, però, l´ilarità prese il sopravvento quando venne letto ad alta voce il testamento di un poveretto che almeno da morto chiedeva di essere tenuto lontano dalla moglie: «Vorrei essere lasciato in pace almeno per l´eternità». Viene raccontato anche di un collega sempre ´armato´ di carte da gioco poiché la segreta decisione non apparisse sbrigativa.
«Una condanna giusta» Gli sferzanti resoconti non traggano in inganno perché la vita di un giudice «non è un mondo di burle» quanto un continuo immedesimarsi in «tragedie umane e in problemi». Sofferenze, abusi, violenze, sopraffazioni, adozioni. Questioni che il presidente del tribunale per i minorenni di Perugia ha sempre saputo interpretare con grande umanità. Anni fa – questo episodio non c´è nel libro – condannò a un´insignificante sanzione pecuniaria un piccolo ultrà del Perugia costretto però a disputare una partita di calcetto a Pescara assieme ai tifosi abruzzesi assaliti e rapinati allo stadio. A distanza di anni quel baby tifoso, ormai diventato uomo, non si stanca di ripetere: «E´ stata una condanna giusta che non dimenticherò mai».
Il braccio di ferro con l´industriale Piero Cenci non è mai stato forte coi deboli ma neanche il contrario. Come dimostra il braccio di ferro a suon di multe con un ricco industriale possessore di un´isola al Trasimeno. E´ pur vero che, per sua stessa ammissione, «non erano ancora i tempi in cui gli industriali del Nord compravano frequenze tv, fondavano partiti, facevano eleggere i loro legali e, divenuti Presidenti del Consiglio, si facevano approvare leggi sull´immunità». Riferimenti a fatti e cose non sembrano puramente casuali.
Com´è cambiata l´Italia C´è l´Italia che cambia nelle 207 pagine di «Quando i giudici non indossavano lo spezzato»: modi di vestire, influenze culturali, furberie, rispetto. «Dopo l´alluvione di Firenze – è il racconto – mi recai in un´abitazione poverissima per concedere il nulla osta al seppellimento di un ragazzo vestito con gli abiti della Prima Comunione dai genitori che quasi si scusavano per il disturbo arrecato a noi signori».
Un milione di lire al giorno Da un argomento all´altro. All´inizio degli anni Settanta entrò in vigore la legge sul divorzio e «le coppie quasi si vergognavano di aver osato chiedere una cosa tanto grave». In ogni modo venti milioni di lire come ´liquidazione´ per un matrimonio durato appena 20 giorni sembrarono troppi perfino a Cenci già bollato come «fascista» dai lavoratori nel post 1968 durante l´esperienza amministrativista e come «comunista» da qualche imprenditore al quale aveva dato torto per «condotte infami e ricattatorie».
Monica Bellucci e la panterona cubana vestita da suora Non mancano aneddoti legati alle donne. Dopo la più importante, Marilena, la moglie che gli avrebbe regalato la gioia di quattro figli, si parla di Monica Bellucci e di un´udienza saltata per le esigenze professionali inderogabili di un imputato. Lo stesso, in via confidenziale, avrebbe asserito la volta successiva a Palazzo di Giustizia: «Com´è ´sta Bellucci? Sor Giudice, vestita nun sa de gnente...». Meno diretto di quella «bella signora» in difficoltà con una pratica di adozione che avvicinandosi allo scranno implorò: «Presidente, mi faccia mamma...». Comunque più sincero di un´altra giovane alle prese con l´affido della figlia che entrò in aula indossando «abiti monacali, senza trucco e con toni dimessi» seguita per sua sfortuna da un sottufficiale dell´Arma che estrasse dalla tasca una pubblicità ritagliata da un giornale locale con scritto il suo numero di telefono e un testo inequivocabile: «Pantera cubana, indimenticabili preliminari, tutto senza niente, anche a domicilio».
I delinquenti adulti? Fallimento del tribunale per i minori Si affronta infine il tema della «diffusa impopolarità» delle toghe, «inevitabile» per chi «commina sanzioni e dirime conflitti». Non mancano mai le occasioni in cui il giudice «non ha capito, è ideologizzato se non addirittura corrotto». Ma il vero monito è per i Pm che «non sono gli avvocati dell´accusa» bensì un «organo imparziale dello Stato che deve ricercare anche le fonti di prova a favore dell´indagato». In conclusione – è detto nel libro – ogni delinquente adulto rappresenta in qualche misura il fallimento dell´intervento inesistente o inadeguato del tribunale per i minorenni.
Alla presentazione sindaco Romizi e numero uno Cei Il libro verrà presentato martedì 7 novembre alle ore 15.30 alla Sala dei Notari di Perugia alla presenza del sindaco Andrea Romizi, del cardinal Gualtiero Bassetti presidente della Cei, del presidente dell´Ordine degli avvocati Gianuca Calvieri. Interverranno le avvocatesse Delia Adriani e Maria Giovanna Ruo, il giudice Salvatore Sfrecola, monsignor Fausto Sciurpa, l´editore Fabio Versiglioni, il professor Luigi Ferrajoli e il figlio dell´autore, il magistrato Daniele Cenci.


Fonte: Umbria24.it, 2/11/2017 scritto da Enzo Beretta

 

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