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23 giugno 1992, trigesimo della grande strage di Capaci. In una Palermo ancora attonita, scossa, colpita a morte, gli amici di Giovanni, di Francesca, degli altri martiri si danno appuntamento, la sera, alla luce delle fiaccole, per ricordare i loro morti. Ad un certo punto prende la parola l'amico più grande, Paolo Borsellino, che interviene, con voce ferma e pure rotta dalla commozione, e pronuncia il discorso, forse, che rimarrà il più bello della storia dell'antimafia e di cui proponiamo il video integrale. Non parla di politica, di magistrati, di nulla. Parla di Giovanni e del suo amore, del suo amore per la Repubblica e per Palermo. "Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione... per amore. La sua vita è stata un atto d'amore verso questa città, verso questa terra che lo ha generato. Perché se l'amore è soprattutto ed essenzialmente dare, per lui, amare Palermo e la sua gente ha avuto e ha il significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali per rendere migliore questa città e la patria a cui essa appartiene. Sono morti tutti per noi,per gli ingiusti, abbiamo un grande debito verso di loro e dobbiamo pagarlo, continuando la loro opera...dimostrando a noi stessi e al mondo che Falcone è vivo".
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