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L'inizio anno impone le società di capitali ad una pianificazione fiscale per verificare se sono in possesso dei requisiti per beneficiare dell'IRES premiale di cui all'art. 1 commi 436 e seguenti della Legge n.207/2024 – legge di bilancio 2025.
Le condizioni per beneficiare dello sconto fiscale, che si sostanzia nella riduzione al 20% dell'IRES per il solo 2025, consistono nell'accantonamento a riserva di almeno l'80% dell'utile 2024 e nell'effettuazione di investimenti qualificati in beni materiali e immateriali 4.0 e 5.0 per un ammontare almeno pari al 30% di tali utili accantonati e, comunque, non inferiore al 24% dell'utile dell'esercizio 2023; gli investimenti, in ogni caso, non devono essere inferiori a 20.000 euro; infine anche la condizione legata al verificarsi dell'incremento occupazionale sempre nell'anno 2025.
In questo contesto, il primo dato da monitorare è rappresentato dall'utile del 2024, la cui quantificazione verrà effettuata nei prossimi mesi anche alla luce delle consuete valutazioni e stime che necessariamente implicano un certo grado di discrezionalità; il secondo, rimesso alle scelte dell'assemblea, è quello dell'accantonamento dell'utile stesso, e dovrà necessariamente essere deliberato nel solco di quanto verrà stabilito dalle disposizioni attuative.
Implica invece una pianificazione a medio termine le cause di decadenza dell'agevolazione; sempre avendo riguardo agli utili accantonati, l'art. 1 comma 438 lettera a) della Legge di bilancio 2025 prevede che la minore imposta pagata debba essere riversata se la quota di utile accantonata sia distribuita entro il secondo esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024, dunque entro il 31 dicembre 2026.
Meditate contribuenti, meditate.
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