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Un Avvocato ci scrive:“Sono stato denunciato dal Presidente del Tribunale per interruzione di pubblico servizio,perché ho depositato un’istanza di astensione!”

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L' Avvocato Andrea Forcella mi ha inviato una lettera, in cui mi scrive del suo "calvario giudiziario" , chiedendomi di dare ampia diffusione a quanto gli stia accadendo :

"E' la prima volta che un Presidente di Tribunale mi denuncia per "interruzione di pubblico servizio" (art.340 c.p.). L'asserita condotta illecita a me attribuita è l'aver chiesto con atto scritto l'esercizio della facoltà di astensione, per gravi ragioni di convenienza, a tre Giudici Istruttori del Tribunale di Catanzaro per i cui atti, comportamenti ed atteggiamenti i miei assistiti avevano proposto azione di responsabilità civile, tutt'ora pendenti.

Tali richieste venivano condivise dai tre giudici con provvedimenti stranamente identici tra loro (cosa molto strana, dato che si parla di procedimenti diversi), rimandando la decisione al proprio Presidente del Tribunale, il quale, rigettando le richieste di astensione, trasmetteva gli atti al Procuratore della Repubblica competente, ritenendo compiuta la commissione del reato di interruzione di pubblico servizio, nonché trasmettendo gli stessi atti al COA di Bari per l'apertura del procedimento disciplinare nei miei confronti.

Il fatto ha dell'assurdo, ma è ovvio che si è voluto colpire ed intimorire la mia persona, mediante l'abuso del potere giudiziario, ledendo l'esercizio del diritto di difesa della parte processuale. L'avvocato nel processo ha la facoltà di impulso, così come quella di rendere edotto il giudice istruttore di una situazione che potrebbe minare la propria indipendenza. Non ritengo possibile e ragionevole che l'avvocato, facendo il proprio lavoro, magari scoprendo dei nervi scoperti, venga raggiunto da provvedimenti che hanno come unico scopo quello di ledere l'attività difensiva.

E' opportuno ricordare che il magistrato che viene raggiunto da un'azione di responsabilità civile è comunque sottoposto all'azione disciplinare obbligatoria ai sensi dell'art.9 della Legge n.117/1988, il che lo rende non indifferente rispetto alle parti in causa, privandosi della sua posizione di terzietà ed imparzialità. Leggendo la mia istanza non si fa fatica a rilevare che le stesse considerazioni sono state condivise da parte della magistratura, ed in particolare dei Tribunali di Genova, Verona e Catania, che hanno già ​sottoposto la questione alla Corte Costituzionale.

A mio avviso questi sono atti gravissimi che DEVONO essere denunciati anche presso i canali mediatici e su cui l'Avvocatura e le Istituzioni devono prendere posizione."

La lettera di Andrea si inserisce in un contesto attuale in cui troppo spesso si verificano casi di uso improprio, chiamiamolo cosi, del potere giudiziario. 

Istintivamente ho sùbito pensato alle parole del Presidente della Corte d' Assise d' Appello di Roma, rivolte alla madre del giovane Marco Vannini

"Non ho ancora finito di leggere il dispositivo, ​​​questa è una interruzione di pubblico servizio ai sensi dell'art 340 cp!"

Certamente l'episodio di Roma è molto più grave, sotto il profilo umano, di quello di Catanzaro, ma in entrambi i casi i Presidenti hanno utilizzato il reato ex art. 340 cp , punito con la reclusione fino ad 1 anno, ​​con insolita facilità, con ostentata quanto ingiustificata sicurezza, quasi fosse un automatismo, un'abitudine... 

E siamo sicuri che ve ne fosse la necessità? 

Nel caso del Collega Forcella, il Presidente avrebbe potuto semplicemente rigettare l'istanza, senza necessità di trasmettere gli atti alla Procura e al COA e, nel caso di Roma, il Presidente avrebbe potuto semplicemente far sgomberare l' aula ex art. 470 cpp, senza necessità di colpire la madre, una madre che ha perso un figlio! 

Perché, dunque? 

Con il reato di interruzione di pubblico servizio si può ottenere l'effetto di intimorire, di dissuadere dall' esercizio di un diritto scomodo, ma soprattutto di rafforzare la propria posizione di potere.

Se siamo di fronte ad una "prassi consolidata" non possiamo saperlo, anche perché è molto difficile che questi casi vengano denunciati ed è altrettanto difficile che accadano davanti ad una telecamera, ma di certo sono episodi che offendono la magistratura onesta e fanno perdere la fiducia nella giustizia, per questo andrebbero seriamente monitorati dagli organi competenti.

 

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