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Tagliastipendi, psico-dramma in Parlamento, cosa dice il "tagliastipendi" M5S: il testo e il commento

Tra poche ore nell´Aula della Camera dei Deputati inizierà la discussione generale sul ddl sul trattamento economico dei membri del Parlamento presentato dal M5S, prima firmataria la deputata Roberta Lombardi. Una discussione che si annuncia da psico-dramma. Il M5S insiste una proposta che ha già messo in atto con il proprio gruppo parlamentare, la maggioranza accusa il Movimento di demagogia ma non entra nel merito, cercando di ottenere il rinvio in commissione. Imbarazzo per l´intervento del card. Bagnasco, presidente Cei, che si è espresso a favore del "tagliastipendi" dei deputati italiani, i più alti d´Europa e forse del mondo. Ma cosa dice realmente, e in sintesi, la proposta del M5S, e cosa cambierebbe se fosse approvata ? Ridurrebbe così profondamente il prestigio degli onorevoli ? Cerchiamo di capirlo in modo che tutti possano farsi un´idea su una discussione che, qualunque ne sia l´esito, lascerà il segno.
5mila lordi + diaria (documentata) e tanto altro: non saranno tra i "nuovi poveri" !
Un taglio delle indennità base dei parlamentari dagli attuali circa 5 mila euro netti (circa 10 mila lordi) mensili a 5 mila euro lordi, con un drastico taglio degli altri benefit riconosciuti, come l´eliminazione delle indennità aggiuntive previste per i parlamentari che svolgono altri incarichi interni alle Camere di appartenenza.
Ecco in sintesi i principali contenuti della proposta di legge sul taglio dei costi della politica che il M5s porta in Aula e che prevede anche un intervento sugli ´stipendi´ dei componenti delle assemblee o dei consigli delle Regioni a statuto ordinario e speciale nonché delle province autonome di Trento e di Bolzano che non potranno avere assegni superiori a quelli stabiliti per i parlamentari. E poi interventi sulla diaria, ora sostanzialmente forfettaria, per ricondurla alla sua natura di rimborso spese, limitandola ai soli parlamentari non residenti a Roma e solo per le spese effettivamente sostenute e documentate con un limite massimo di 3.500 euro. Da documentare anche le spese per il cosiddetto esercizio di mandato e per i collaboratori. La proposta a firma Roberta Lombardi propone infine di abolire l´assegno di fine mandato e di uniformarlo al Tfr previsto per gli altri lavoratori dipendenti e di recepire a livello legislativo le delibere interne per il superamento dell´istituto del vitalizio.
Molte, infine, le voci al capitolo "trasparenza": i cinque stelle chiedono di rendere consultabile sul sito della Camera di appartenenza il rendiconto delle spese dei parlamentari anche tramite l´estratto conto della carta di credito emessa per i pagamenti di alloggio, viaggi e soggiorni. La proposta Lombardi prevede, di contro, l´estensione ai parlamentari della disciplina sui congedi parlamentari. Quella dei 5 Stelle non è la sola proposta di legge depositata alla Camera per intervenire sul trattamento economico dei parlamentari.
C´è quella delle deputate Pd Donata Lenzi e Sesa Amici su indennità e di rimborso spese, quella di Roberto Capelli (Des-Cd) sulle indennità aggiuntive, quella di Guglielmo Vaccaro (Misto) e quella a suo tempo presentata da Paolo Vitelli (Sc). Tutte riducono l´importo delle indennità, sostituendo l´attuale parametro di riferimento, ossia il trattamento complessivo annuo lordo di presidente di Sezione della Corte di cassazione, con un trattamento economico di altri soggetti: parlamentare europeo nella proposta Vaccaro; sindaco di comune capoluogo di regione con più di 250.000 nella proposta Lenzi-Amici; professore universitario per quella Vitelli. Tutte le proposte prevedono poi il principio del rimborso delle spese effettivamente sostenute invece del rimborso forfettario.
La mobilitazione dei parlamentari del M5S
Beppe Grillo è a Roma in vista, come ricorda lui stesso, dell´appuntamento previsto per martedì alla Camera dove andrà in Aula la proposta 5 Stelle di dimezzamento delle indennità parlamentari. "Ci vediamo domani", dice Grillo rivolto ai cronisti che lo attendono davanti il consueto albergo romano. Il leader M5S è arrivato al volante della sua auto, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione.
"Con l´approvazione della nostra proposta di legge si farebbero risparmiare circa 87 milioni di euro ai cittadini. E questa cifra, comprensiva del dimezzamento delle indennità e della riduzione delle spese, che avranno l´obbligo della rendicontazione, supera di 30 milioni di euro il risparmio stimato della riforma Boschi. Pensate che, con l´ok ad una semplice legge ordinaria e senza stravolgere la Costituzione in senso autoritario, si porterebbe a casa un risultato eccezionale per il Paese. Il parlamentari hanno una grande occasione: facciano come noi e dimostrino che hanno a cuore gli interessi degli italiani e non solo i loro, tagliandosi gli stipendi". Lo affermano in una nota i deputati M5S della commissione Affari Costituzionali.
"E´ certo che, se dovessero bocciare la nostra proposta - concludono - e rimandare il testo in commissione, o fare altri giochi di palazzo, verrebbe confermato il loro grande inganno nei confronti del Paese e, cioè, che la riforma costituzionale è stata dettata al Governo dai gruppi d´investimento esteri che vogliono solo spolpare l´Italia, a danno dei diritti dei cittadini".
"Renzi - pungola Di Maio su Facebook - ci dica chiaramente se il Pd voterà oppure no la nostra proposta per dimezzare gli stipendi dei parlamentari. Se vogliono fare proposte ben venga, se invece vogliono rimandare la proposta in commissione significa affossare tutto e tenersi il malloppo. Non dica inesattezze, noi guadagniamo 3mila euro al mese e rendicontiamo tutti i rimborsi, lui prende più di 5mila euro e non sappiamo quello che si fa rimborsare. Lo sfidiamo a dare massima trasparenza su quanto spende, a partire l´aereo da 170 milioni di euro" (Fonte: Ansa).
I dettagli della proposta articolo per articolo
1) Gli interventi sullo stipendio
Attualmente i parlamentari hanno un´indennità lorda di circa 10500 euro, al netto di diarie e altre voci accessorie. Nel rogetto di legge del M5S, l´indennità spettante ai membri del Parlamento è pari, al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali e assistenziali, ad euro 5.000 mensili ed è erogata per dodici mensilità. Nessuna indennità aggiuntiva, emolumento o rimborso di spese è riconosciuto ai membri del Parlamento per lo svolgimento di altri incarichi interni alla Camera di appartenenza. Le indennità spettanti ai componenti delle assemblee o dei consigli delle regioni a statuto ordinario e speciale nonché delle province autonome di Trento e di Bolzano non possono essere superiori all´indennità spettante ai membri del Parlamento.
2) I rimborsi spese
Ai membri del Parlamento è riconosciuto un rimborso delle spese di soggiorno e di viaggio entro il limite massimo di euro 3.500 mensili. Il rimborso delle spese di alloggio non è riconosciuto ai membri del Parlamento che risiedono nel comune di Roma. Il rimborso delle spese è da effettuare sulla base dell´estratto conto di una carta di credito emessa a tale esclusivo scopo. L´estratto conto deve essere pubblicato nel sito internet della Camera di appartenenza del membro del Parlamento con cadenza mensile. Dal rimborso vengono decurtati ogni giorno di assenza del parlamentare dalle sedute dell´Assemblea, delle Giunte o delle Commissioni in cui si siano svolte votazioni.
3) Spese collaboratori
Ad ogni membro del Parlamento è riconosciuto un importo pari a euro 3.690 mensili a titolo di rimborso delle spese per l´esercizio del mandato rappresentativo e la retribuzione di collaboratori.
4) Indennità inella mandato
Ai membri del Parlamento cessati dal mandato per qualsiasi causa spetta un´indennità il cui importo è commisurato all´importo dell´indennità da parlamentare (5.000 euro) e alla durata complessiva del mandato rappresentativo svolto.
5) Vitalizi
Il sistema previdenziale applicabile ai membri del Parlamento è basato sul metodo di calcolo contributivo. I membri del Parlamento conseguono il diritto alla pensione al compimento del sessantacinquesimo anno di età e a seguito dell´esercizio del mandato parlamentare per almeno cinque anni effettivi. A tal fine, i parlamentari versano un contributo pari all´8,80 per cento dell´indennità lorda. Il trattamento pensionistico non è erogato, per tutta la durata del mandato, qualora il membro del Parlamento sia rieletto al Parlamento nazionale, sia eletto membro del Parlamento europeo spettante all´Italia o componente di un consiglio regionale, ovvero sia nominato componente del Governo nazionale, assessore regionale o titolare di un incarico istituzionale per il quale la Costituzione o altra legge costituzionale prevede l´incompatibilità con il mandato parlamentare. L´erogazione è inoltre interrotta in caso di nomina ad un incarico per il quale la legge ordinaria prevede l´incompatibilità con il mandato parlamentare, ove l´importo della relativa indennità sia superiore al 50 per cento dell´indennità parlamentare.
6) Trasparenza Controlli Sanzioni
Nella pagina personale di ciascun membro del Parlamento, all´interno del sito internet della Camera di appartenenza, sono pubblicati, con aggiornamenti bimestrali: il complesso delle indennità riconosciute al membro del Parlamento, il numero dei giorni per i quali, nel corso del bimestre, il membro del Parlamento è risultato presente alle sedute dell´Assemblea e delle Commissioni e ha ottenuto il riconoscimento del rimborso delle spese di soggiorno e di viaggio, a la rendicontazione delle spese rimborsate. Qualora sia accertata l´erronea imputazione di spese non rimborsabili, l´Ufficio di Presidenza della Camera di appartenenza sottopone le rendicontazioni al controllo di regolarità della Corte dei conti, che verifica il corretto utilizzo delle somme assegnate. Ove siano accertate irregolarità, l´Ufficio di Presidenza irroga una sanzione compresa tra il doppio e il quadruplo delle somme che risultino indebitamente imputate a carico dei fondi messi a disposizione del membro del Parlamento (Fonte: Corsera).
In allegato, puoi leggere la proposta M5S nel suo testo integrale.


 

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