Se questo sito ti piace, puoi dircelo così

Dimensione carattere: +

Spese attività stragiudiziali, danno emergente se utili a evitare il giudizio: vanno provate

Imagoeconomica_1537550

Il rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale ha natura di danno emergente, consistente nel costo sostenuto per l'attività svolta da un legale in detta fase precontenziosa. L'utilità di tale esborso, ai fini della possibilità di porlo a carico del danneggiante, deve essere valutata ex ante, cioè in vista di quello che poteva ragionevolmente presumersi essere l'esito futuro del giudizio. Il che comporta che la corrispondente spesa sostenuta non è configurabile come danno emergente e non può, pertanto, essere riversata sul danneggiante quando sia, ad esempio, superflua ai fini di una più pronta definizione del contenzioso, non avendo avuto in concreto utilità per evitare il giudizio o per assicurare una tutela più rapida risolvendo problemi tecnici di qualche complessità (Cass. n. 9548 del 2017). Dette spese, ove costituiscano danno emergente, vanno provate e in caso di giudizio in cui si invoca il danno da sinistro stradale, non è sufficiente come prova la lettera della compagnia di assicurazioni con cui è stata data la disponibilità a riconoscere l'importo a titolo di spese stragiudiziali.

Questo è quanto ha statuito la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 15732 del 17 maggio 2022 (fonte: http://www.italgiure.giustizia.it/sncass/).

Ma vediamo nel dettaglio la questione sottoposta all'esame dei Giudici di legittimità.

I fatti di causa

Il ricorrente ha chiamato in giudizio i convenuti per sentirli condannare al risarcimento dei danni da lui riportati a seguito del sinistro stradale. È accaduto che il Tribunale ha condannato i convenuti in solido al risarcimento dei danni in favore del ricorrente, riconoscendo altresì in favore del danneggiato, oltre alle spese sostenute, un danno patrimoniale per perdita di retribuzione.  

Il ricorrente avverso la decisione del Giudice di primo grado ha proposto appello, lamentando che:

  • il danno è stato quantificato in misura inferiore al dovuto,
  • il danno è stato anche erroneamente calcolato sotto ogni profilo, sia quanto al calcolo della somma capitale, sia al calcolo di interessi e rivalutazione,
  • non sono state idoneamente riconosciute le spese legali, soprattutto quelle sostenute per l'attività stragiudiziale.

L'appello è stato rigettato dalla Corte territoriale. In particolare, quest'ultima ha ritenuto che, in ordine al mancato riconoscimento di spese legali per attività stragiudiziale, le stesse non sono documentate, non reputando idonea allo scopo la lettera della compagnia di assicurazioni con cui è stata data la disponibilità a riconoscere l'importo a titolo di spese stragiudiziali, in quanto tale disponibilità è circoscritta al caso di accettazione della proposta della compagnia stessa a saldo e stralcio delle pretese dell'appellante e al caso di definizione bonaria della vertenza nella fase stragiudiziale.

La questione è così giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

Ripercorriamo l'iter logico-giuridico seguito da quest'ultima autorità.

La decisione della SC

I Giudici di legittimità, in punto di rimborso di spese legali per l'attività stragiudiziale, richiamano quella giurisprudenza che chiarisce che dette spese hanno natura di danno emergente. In buona sostanza l'utilità delle spese in questione, affinché siano poste a carico del danneggiante, va valutata ex ante, cioè in vista di quello che potrebbe ragionevolmente presumersi essere l'esito futuro del giudizio.

Da ciò consegue il rilievo che l'attività stragiudiziale, anche se svolta da un avvocato, è comunque qualcosa d'intrinsecamente diverso rispetto alle spese processuali vere e proprie. Ne deriva che, se la liquidazione deve avvenire necessariamente secondo le tariffe forensi, essa resta soggetta ai normali oneri di domanda, allegazione e prova secondo l'ordinaria scansione processuale, al pari delle altre voci di danno emergente (Cass. S.U. n. 16990 del 2017; Cass. S.U. n. 24481 del 2020). Con l'ovvia ulteriore conseguenza che non costituisce danno emergente se la spesa sostenuta per l'attività stragiudiziale, in concreto, è risultata superflua:

  • ai fini di una più pronta definizione del contenzioso;
  • al fine di evitare il giudizio o al fine di assicurare una tutela più rapida risolvendo problemi tecnici di qualche complessità (Cass. n. 9548 del 2017).

In tale ipotesi, quindi, i costi su citati non potranno essere posti a carico del danneggiante. Orbene, tornando al caso di specie, la mera esistenza di una proposta di accordo stragiudiziale, non sottoscritta dal danneggiato, in cui la compagnia assicuratrice del danneggiante si impegna a riconoscere in favore del danneggiato, tra le varie voci, un congruo importo a titolo di spese stragiudiziali nel caso di accordo idoneo ad evitare la causa, non equivale, in sede di accertamento giudiziale, alla piena prova di aver subito un danno emergente corrispondente all'aver sostenuto, a cagione del sinistro, un esborso patrimoniale corrispondente. Il riconoscimento da parte dell'assicurazione, in favore del danneggiato, di un importo per spese legali stragiudiziali nel tentativo di chiudere bonariamente la controversia evitando il giudizio non è un fatto irrilevante, perché comprova l'esistenza di un impegno nell'attività stragiudiziale di entrambe le parti, per evitare appunto la causa. In mancanza, tuttavia, di una precisa allegazione sulla consistenza di tale impegno, in mancanza di documentazione in ordine alla sua avvenuta retribuzione (che il ricorrente non allega sia stata prodotta e non considerata) e in mancanza di prova dell'effettivo esborso sostenuto dal ricorrente, la Corte di Cassazione ha ritenuto corretta la decisione di merito laddove ha ritenuto non documentate le spese sostenute per l'attività stragiudiziale e laddove ha negato valore di prova alla lettera della compagnia di assicurazioni con cui è stata data la disponibilità a riconoscere l'importo a titolo di spese stragiudiziali. 

 

Tutti gli articoli pubblicati in questo portale possono essere riprodotti, in tutto o in parte, solo a condizione che sia indicata la fonte e sia, in ogni caso, riprodotto il link dell'articolo.

Piccolo soppalco, Tar Campania: “Non è necessario ...
Proroga dei pagamenti degli avvisi bonari

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca nel sito