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Si intravede il nuovo fisco

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Il 12 luglio scorso la Camera ha detto alla legge delega sulla Riforma fiscale 2023. Si appalesa dunque l'architrave della riforma che dovrebbe trovare la prima applicazione dal 01/01/2024.

Si tratta solo di un primo mattone, perché il testo passa ora al Senato, e si punta ad avere il voto definitivo entro la pausa estiva. Tra le varie misure, la detassazione di tredicesime e straordinari e premi di produzione, la Flat Tax incrementale per gli autonomi e il superamento graduale dell'Irap; tra le novità votate c'è anche una norma che allenta la stretta prevista nella prima versione del testo sulla vendita online delle sigarette elettroniche: adesso il divieto non sarà più relativo a prodotti provenienti da qualsiasi Stato estero, ma solo fuori dall'Europa e chi li ordina dovrà ritirarli dai tabaccai o nei negozi specializzati.

I principali temi affrontati nella riforma fiscale riguarderanno diverse voci, tese a riordinare il sistema fiscale italiano:

  • -la struttura dell'Irpef;
  • -la revisione della tassazione d'impresa;
  • -la revisione dell'imposta sul valore aggiunto;
  • -il graduale superamento dell'Irap;
  • -la razionalizzazione dell'imposta di registro, dell'imposta sulle successioni e donazioni, dell'imposta di bollo e degli altri tributi indiretti, diversi dall'IVA;
  • -la revisione delle disposizioni in materia di accisa e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi;
  • -il riordino delle disposizioni vigenti in tema di giochi pubblici, fermo restando il modello organizzativo dei giochi pubblici fondato sul regime concessorio e autorizzatorio;
  • -la revisione dell'attività di accertamento;
  • -la revisione del sistema nazionale della riscossione.

Tra i primi argomenti ostici affrontati c'è quello della detassazione di tredicesime e straordinari sul lavoro per i dipendenti con redditi bassi; la misura servirà ad aumentare lo stipendio netto in busta paga per i dipendenti.

E' prevista anche la riduzione delle tasse sui premi di produttività introducendo la riduzione dell'Ires per le imprese nelle quali ci sia una partecipazione agli utili dei dipendenti.

Immancabile un evergreen delle riforme fiscali succedutesi negli anni: la rimodulazione delle aliquote IRPEF puntando ad una sostanziale riduzione delle stesse. Il progetto di legge prevede infatti la revisione e la graduale riduzione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l'aliquota impositiva unica, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta che potrebbe portare a solo 3 aliquote:

23% per i redditi fino a 28 mila euro;

35% per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro;

43% per i redditi oltre 50 mila euro.

Altre novità previste dal disegno di legge delega approvata dalla Camera riguardano la possibilità di rateizzare l'acconto delle tasse di novembre e la riduzione della ritenuta d'acconto per i lavoratori autonomi.

Ancora, nell'ottica di un riordino delle tasse automobilistiche, c'è anche spazio per il superbollo, che sarà gradualmente superato e, altro punto è il graduale superamento dell'Irap, con priorità per le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l'esercizio in forma associata di arti e professioni, e istituire una sovrimposta, determinata secondo le medesime regole dell'Ires.

Infine, previste anche modifiche per l'Imu che sarà oggetto del graduale superamento dei sistemi di autoliquidazione e si trasformerà da imposta autoliquidata a imposta calcolata dal comune e comunicata al cittadino.

Il percorso di approvazione è ancora lungo ma qualcosa si intravede: sarà vera gloria? Chi vivrà vedrà.

Meditate contribuenti, meditate. 

 

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