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Sea Watch, Carola Rackete rompe il silenzio: "Non si gioca con la vita delle persone, fiducia nei giudici"

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"Nelle ultime 24 ore le autorità italiane non si erano assunte la responsabilità di far sbarcare i migranti. Ecco perchè abbiamo deciso di entrare in porto da soli. Dal porto ci hanno detto che non c'era posto e quindi ci siamo fermati e abbiamo detto che avremmo usato i nostri gommoni. Siamo vicinissimi al porto e per questa breve distanza noi possiamo trasferire i migranti sui gommoni. Subito dopo, però, la Guardia di finanza è tornata a bordo e ci hanno detto di pazientare un pò perchè la soluzione è vicina ed io spero che abbiano ragione".

Carola Rackete, comandante della Sea Watch, rompe il silenzio ed anticipa ai giornalisti le prossime mosse: "Non si gioca con la vita delle persone, i 42 migranti hanno bisogno di un porto sicuro, di sbarcare. Vedremo cosa succede, ma ci hanno promesso una soluzione rapida. La situazione a bordo è peggiorata, abbiamo gente che ha detto che si vuole buttare a mare, dobbiamo entrare in porto per prevenire i problemi. Abbiamo aspettato che il governo si prendesse le sue responsabilità, ma finora hanno guardato i documenti senza darci risposte".

Sono ripetute alla comandante le parole sprezzanti utilizzate nei suoi confronti dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini che l'ha definita "sbruffoncella", ma lei non risponde negli stessi termini: "Non so cosa dice Salvini, non lo ascolto. Io sono responsabile della vita di queste persone e dell'equipaggio, la situazione politica non mi interessa. Io ho fiducia nella giurisdizione italiana e sono convinta che ci può anche essere una indagine, ma sono sicura che la giurisdizione italiana comprenderà la situazione e non ci sarà alcuna condanna".

 

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