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"Scioglimento calotta, 25mila pinguini annegati, specie a rischio". Scienziati confermano, pugno in faccia a modernità.

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Ecosistemi a rischio. Si è fatto un gran parlare  della progressiva distruzione  dell'ambiente e di ecosistemi  da un capo all'altro della terra  soprattutto  per le proteste alle quali Greta ha dato voce negli ultimi mesi. In molti hanno sottovalutato i suoi appelli, ma che i giovani colgano spesso nel segno, ed abbiano antenne forse più sensibili di quelle di molti adulti è dimostrato da tempo da una serie infinita di ricerche, come l'ultima, pubblicata il giorno 25 di aprile che ha acceso i riflettori del mondo su una strage che fa male all'intelligenza ed anche al cuore. Parliamo di circa 25.000 di giovani pinguini, una specie animale tra le più amate dai bambini, che tra il 2016 ed il 2018 sono stati letteralmente spazzati via dallo scioglimento dei ghiacci della calotta artica. La colonia della baia di Halley, la seconda più grande del mondo, non esiste praticamente più e i pinguini sono morti perché il ghiaccio su cui erano nati, quello della piattaforma Brunt, in Antartide, aveva cominciato a sciogliersi e spaccarsi in anticipo, prima che i nuovi nati fossero in grado di nuotare. Il tutto è stato accertato dagli scienziati della British Antarctic Survey, l'organizzazione governativa britannica che si occupa di ricerca e divulgazione scientifica sull'Antartide, e spiegato in un articolo pubblicato oggi sulla rivista Antarctic Science.

 

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